Di Rossella Ricchiuti
A Canolo (Rc) lo scorso 10 agosto durante la “Festa del Pane” un uomo ha insultato e costretto a ballare in piazza Giuseppe Trimarchi poi gli intimato di andarsene
Durante la festa del paese, lo hanno preso di peso, trascinato al centro della piazza e lo hanno costretto a ballare la tarantella con loro. Lo hanno deriso, insultato e gli hanno intimato di tornarsene a casa. Di questo comportamento violento ed intimidatorio è stato vittima lo scorso 10 agosto, Giuseppe Trimarchi, attivista anti-‘ndrangheta e autore di Calabria ribelle, volume che raccoglie testimonianze di uomini e donne calabresi che lottano contro la criminalità locale. E’ accaduto a Canolo, un paese di settecento abitanti sulle falde dell’Aspromonte, a venti chilometri da Siderno, in provincia di Reggio Calabria.
Trimarchi si trovava in compagnia di alcuni amici a Canolo, che è il suo paese di origine, nella piazza dove si stava svolgendo la “Festa del Pane”. Come da tradizione, al termine delle celebrazioni le persone presenti si è sono disposte in cerchio, hanno formato la “ruota” e hanno cominciato a ballare la tarantella. Trimarchi è rimasto in disparte. Secondo alcune testimonianze, un uomo si è avvicinato a lui lo ha invitato con insistenza a ballare con gli altri. Dopo il terzo rifiuto lo stesso individuo avrebbe sollevato di peso Giuseppe, spingendolo fino al centro della ruota di ballo e cercando di costringerlo a ballare. Secondo quanto rferisce il sito Antimafia Duemila, gli avrebbe detto con arroganza, in dialetto, una frase di questo tipo : “Tu non vuoi ballare (con noi, ndr) perché ci hai detto che noi siamo la lista dell’ndrangheta… tu o sei della cultura o non sei della cultura, se sei della cultura devi ballare, se non vuoi ballare vattene a casa”.
Nei mesi precedenti Giuseppe aveva espresso dissenso, sulla sua pagina Facebook, riguardo a una lista elettorale presentata alle elezioni comunali del paese. Trimarchi non è tornato a casa come gli hanno intimato. Si è rimesso a sedere con i suoi amici a qualche metro di distanza dalla “ruota” di persone. A quel punto, riferiscono alcune fonti, lo stesso uomo ha tentato di aggredirlo fisicamente, ma è stato bloccato da altre persone. Due giorni dopo Giuseppe ha sporto denuncia presso la caserma dei Carabinieri locale.
Trimarchi non è iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ma in passato ha collaborato con diverse testate tra cui Calabria Ora e Il Quotidiano della Calabria. Allo scrittore è stata espressa solidarietà da Cgil, Flai Cgil e Spi Cgil del Comprensorio Reggio Calabria – Locri, dall’Anpas (Associazone nazionale Pubbliche Assistenze), dalle sedi locali di Libera e da molte altre associazioni calabresi.
RR
A Canolo (Rc) lo scorso 10 agosto durante la “Festa del Pane” un uomo ha insultato e costretto a ballare in piazza Giuseppe Trimarchi poi gli intimato di andarsene
Durante la festa del paese, lo hanno preso di peso, trascinato al centro della piazza e lo hanno costretto a ballare la tarantella con loro. Lo hanno deriso, insultato e gli hanno intimato di tornarsene a casa. Di questo comportamento violento ed intimidatorio è stato vittima lo scorso 10 agosto, Giuseppe Trimarchi, attivista anti-‘ndrangheta e autore di Calabria ribelle, volume che raccoglie testimonianze di uomini e donne calabresi che lottano contro la criminalità locale. E’ accaduto a Canolo, un paese di settecento abitanti sulle falde dell’Aspromonte, a venti chilometri da Siderno, in provincia di Reggio Calabria.
Trimarchi si trovava in compagnia di alcuni amici a Canolo, che è il suo paese di origine, nella piazza dove si stava svolgendo la “Festa del Pane”. Come da tradizione, al termine delle celebrazioni le persone presenti si è sono disposte in cerchio, hanno formato la “ruota” e hanno cominciato a ballare la tarantella. Trimarchi è rimasto in disparte. Secondo alcune testimonianze, un uomo si è avvicinato a lui lo ha invitato con insistenza a ballare con gli altri. Dopo il terzo rifiuto lo stesso individuo avrebbe sollevato di peso Giuseppe, spingendolo fino al centro della ruota di ballo e cercando di costringerlo a ballare. Secondo quanto rferisce il sito Antimafia Duemila, gli avrebbe detto con arroganza, in dialetto, una frase di questo tipo : “Tu non vuoi ballare (con noi, ndr) perché ci hai detto che noi siamo la lista dell’ndrangheta… tu o sei della cultura o non sei della cultura, se sei della cultura devi ballare, se non vuoi ballare vattene a casa”.
Nei mesi precedenti Giuseppe aveva espresso dissenso, sulla sua pagina Facebook, riguardo a una lista elettorale presentata alle elezioni comunali del paese. Trimarchi non è tornato a casa come gli hanno intimato. Si è rimesso a sedere con i suoi amici a qualche metro di distanza dalla “ruota” di persone. A quel punto, riferiscono alcune fonti, lo stesso uomo ha tentato di aggredirlo fisicamente, ma è stato bloccato da altre persone. Due giorni dopo Giuseppe ha sporto denuncia presso la caserma dei Carabinieri locale.
Trimarchi non è iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ma in passato ha collaborato con diverse testate tra cui Calabria Ora e Il Quotidiano della Calabria. Allo scrittore è stata espressa solidarietà da Cgil, Flai Cgil e Spi Cgil del Comprensorio Reggio Calabria – Locri, dall’Anpas (Associazone nazionale Pubbliche Assistenze), dalle sedi locali di Libera e da molte altre associazioni calabresi.
RR
– See more at: http://notiziario.ossigeno.info/2014/09/calabria-attivista-anti-ndrangheta-aggredito-e-deriso-in-piazza-47978/#sthash.HBxGjRZ8.dpuf