Sembra un titolo da gossip estivo e invece il dubbio che la coppia del Movimento abbia serie divergenze di vedute inizia ad essere più di una supposizione. Lo dimostra il clamoroso contrasto tra la netta chiusura di Grillo ad ogni confronto con il PD sulla legge elettorale, smentito dalla “eretica” apertura di Di Maio sul tema. Mentre tutti si aspettavano il “trattamento Pizzarotti” per il vicepresidente della Camera, a fare il dietrofront è stato Grillo, nel silenzio eloquente di Casaleggio.
Così, acquistano sempre più consistenza le voci di un cambio di strategia del Movimento voluta dal guru, dopo la secca battuta d’arresto delle europee, che abbandoni l’obiettivo sempre proclamato da Grillo di arrivare al 51% di consenso come condizione per proporre soluzioni, per scegliere invece con un bagno di realismo la via dell’interazione legislativa. Se così fosse, sarebbe il ridimensionamento di Grillo nel Movimento, perché la sua azione di guastatore non sarebbe più una priorità, visto che la fase politica richiede maggiore elaborazione di complessità, che ostentazione di rigidità.
Ma non è detto che l’irruente comico genovese sia disponibile a farsi da parte o a trattenersi per non disturbare le delegazioni M5S al lavoro. E complice anche una buona dose di usura, potrebbe approfittare della virata “Casaleggina” per sorprendere tutti con un colpo di scena. La sua uscita di scena.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21