Nigeria, la violenza non si ferma. Altre 60 ragazze rapite. #BringBackOurGirls

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Non si ferma l’ondata di violenza  in Nigeria. E’ stata data ieri la notizia del rapimento di altre 60 ragazze e di 31 ragazzi nel nord-est del paese, fra i sequestrati  ci sarebbero anche  alcuni bambini. I testimoni hanno riferito che una trentina di persone sarebbero state uccise durante questi nuovi rapimenti. Non ci sono state rivendicazioni al momento e i fatti si riferiscono, secondo Aji Khalil un portavoce di un gruppo locale anti-Boko Haram, a sabato scorso. Le operazioni hanno subito fatto pensare ad un ennesimo attacco dei fondamentalisti islamici che da aprile detengono più di 200 giovani studentesse.

Di  queste ragazze  non si hanno più notizie da quando in maggio venne diffuso un video in cui uno dei leader  del  movimento fondamentalista disse che le avrebbe vendute come mogli  o come schiave per pochi dollari. In questi ultimi giorni inoltre 40 persone sono morte durante i raid del gruppo jihadista  in due villaggi sempre nel nord est del paese,  ieri un kamikaze si è fatto esplodere in un college a Kano mentre era in fila con i ragazzi provocando 8 morti e una ventina di feriti. La settimana scorsa una bomba è stata fatta esplodere nei pressi dello stadio di Kobe durante la proiezione di una partita dei mondiali di calcio, sono morte ventuno persone, le autorità hanno per questo proibito la visione pubblica delle partite in alcune aree del paese.  Migliaia di uomini, donne e bambini sono morti da quando, nel 2009, gli appartenenti al Boko Haram hanno dato il via ad una rivolta che ha come scopo la costruzione di uno stato islamico nel nord del paese.  Gli attacchi sono praticamente quotidiani e non sembra che le autorità nigeriane stiano facendo molto per arginare le aggressioni subite dalla popolazione.   Le popolazioni colpite sono fra le più povere di tutto il paese e proprio per  una  questione economica che i fondamentalisti  riescono a trovare  nuove reclute fra le persone che non sanno come sbarcare il lunario.

Hadiza Bala-Usman  leader della campagna  #BringBackOurGirls , che ogni giorno raduna gli attivisti per chiedere la liberazione della ragazze rapite,  ha detto: “Quello a cui stiamo assistendo è l’incremento della rivolta e dello scontento. L’esercito nigeriano sostiene che sta valutando gli accaduti su una scala proporzionale, ma è proprio per questa ragione che il fenomeno non viene affrontato in modo adeguato, perché è considerato  come marginale e isolato.”


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