Mi chiamo Igiaba Scego sono una scrittrice figlia di somali, nata a Roma. Sono italiana e sono somala. I miei percorsi intrecciati mi hanno portato come studiosa ad approfondite il periodo storico del colonialismo italiano. Ne ho accennato in tanti racconti, ma in Roma Negata (ediesse) prendo di petto la questione usando la città per parlare di questa storia rimossa.
Gli italiani spesso ti dicono “siamo stati bravi in colonia. Abbiamo costruito le strade, le scuole, eravamo benevoli con gli indigeni”. Non dico che qualche strada non è stata costruita. Ma a che prezzo? Il colonialismo italiano, al pari degli altri colonialismi, è stato brutale, violento, indifferente. Gli italiani brava gente non esistono. Esistevano, sia nell’Italia liberale sia nell’Italia fascista, gli italiani colonizzatori, gli italiani padroni, gli italiani aguzzini.
Il primo bombardamento aereo della storia dell’uomo l’hanno compiuto gli italiani in Libia per non parlare di uso di gas proibiti, come l’Iprite, in Etiopia. Eccidi, stermini, confinamenti sono stati all’ordine del giorno. Oggi non solo questa storia non si ricorda, viene rimossa, ma si sostituisce la memoria dei vinti con quella degli aguzzini. Ad Affile, stornando dei fondi pubblici, hanno fatto costruire una sorta di cubo mausoleo per ricordare uno dei maggiori criminali di guerra fascisti: Rodolfo Graziani. Un record, una vergogna, che abbiamo solo noi in Europa. È un po’ come se la Germania costruisse un mausoleo a Himmler, alle SS, una cosa inconcepibile. Ma in Italia è successo. Io come cittadina mi sono rivoltata contro questo monumento. Non sono l’unica. Siamo in tanti ad essere indignati, in tanti ad aver lottato. Ricordo i ragazzi del Comitato Antifascista di Affile per tutti. Giovanissimi che non ci stanno a veder trasformato il loro territorio in una succursale di Predappio.
Solo che la politica tace.
Com’è possibile che quel monumento stia ancora lì? Com’è possibile tutto questo silenzio da parte delle istituzioni territoriali e nazionali?
L’Italia Repubblicana è stata fondata sull’antifascismo, possibile che ce ne stiamo dimenticando?
Io ho lanciato un sasso in uno stagno. La petizione è il mio personale sasso, il mio personale grido d’allarme. Dobbiamo togliere il terreno sotto i piedi a chi si rifà ad ideologie fasciste o naziste, a chi uccide ragazzi senegalesi inermi o picchia adolescenti rom. Dobbiamo ricordarci delle lotte dei partigiani, delle conquiste della democrazia. Non possiamo creare un precedente pericoloso di inciviltà. Per questo e per la nostra anima dobbiamo abbattere quel monumento e magari costruire (a partire dalla scuola) un cultura diffusa che rifiuti ogni forma di razzismo e antisemitismo.
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