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Palermo, la mafia minaccia ancora ( dal carcere?)

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Nei giorni in cui si attende con ansia  il ballottaggio nel la città di Palermo tra Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli,  le minacce di morte non si fermano nella città, l’antimafia lavora a Palermo , ma ecco che l’11 maggio Provenzano , il capo dei capi arrestato 6 anni fa,  tenta uno strano suicidio in carcere. Viene fermato dai  due agenti  che attraverso le telecamere lo sorvegliano, ma chissà com’è che quelli a cui ha giurato la morte non smettono d’essere minacciati.

E’ il caso di  Giuseppe Lumia, parlamentare Pd  e volto dell’antimafia  sociale e politica  siciliana che poche ore prima riceve una lettera di minacce. ‘Onorevole Lumia al porto ai esagerato presto ti amazziamo’.

 E’ questo il contenuto di una lettera sgrammaticata di minacce inviata al senatore. La lettera è stata recapitata il 3 maggio scorso, nell’abitazione del parlamentare, ed era priva di timbro postale. Un’altra missiva è stata recapitata, con le stesse modalità, nella sua segreteria ed è stata consegnata agli inquirenti ancora chiusa.
Lumia in passato ha denunciato le collusioni e le infiltrazioni mafiose nel porto di Palermo. Nei primi di maggio del2011, in seguito al mancato rilascio della certificazione antimafia alle società che gestiscono i servizi portuali, l’ex presidente della Commissione antimafia aveva sostenuto l’attività della Prefettura e incoraggiato l’opera di risanamento avviata all’interno del porto.

Posizioni ribadite in occasione del provvedimento della magistratura che ha sottoposto a sequestro e ad amministrazione giudiziaria le società, a partire dal marzo di quest’anno.
Minacce sono state ricevute in questi giorni anche dal direttore della Dia di Palermo, il colonnello Giuseppe D’Agata, che ha eseguito le indagini e il sequestro delle quote delle società.

Ecco la Palermo che andrà al voto cosa sta vivendo, il capo della mafia tenta un curioso e teatrale suicidio e in questa occasione è sempre Lumia a intuire quelle che potrebbero essere le vere  intenzioni del mafioso:

”Non vorrei che questo gesto sia l’ennesima trovata per ottenere benefici carcerari e gli arresti domiciliari. Continuo a ripeterlo: se Provenzano ha problemi di salute deve essere curato in modo adeguato, ma in carcere e sempre in regime di 41bis. I figli chiedano al padre-boss di collaborare con lo Stato.
Ammettere le proprie responsabilità è l’unica strada possibile per ottenere i benefici previsti dalla legge”.

A Palermo tutto è metafora e indizio della verità . Lumia va oltre  il linguaggio mafioso con atti e risposte chiare per renderli nudi di fronte alla loro criminalità. Provenzano vuole un regime carcerario più leggero per poter confermare la propria leadership mafiosa , e disconoscere personalmente quella di Messina Denaro, cosa che ora può fare solo attraverso il figlio (vedi intervista a servizio pubblico).


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