“Non aspettiamo l’Apocalisse – La mia battaglia nella terra dei fuochi”
Duomo di Orvieto – Cappella di San Brizio – 16 Giugno – Ore 18.00
Caivano, periferia di Napoli, agosto 2010. La notte offre sollievo dal caldo torrido, ma Don Maurizio non riesce a dormire a causa dell’odore nauseante che viene da fuori. Tonnellate di materiali di origini sconosciute vengono bruciate ogni giorno sotto gli occhi di tutti, producendo fiamme che arrivano in cielo, e finiscono nei campi destinati all’agricoltura È questo episodio a scatenare la sete di verità di Don Maurizio, perché dietro la formula ormai tristemente nota di Terra dei fuochi c’è il più grande avvelenamento di massa mai avvenuto in un Paese occidentale. Non si può più aspettare, è tempo di liberare questa terra, grida padre Patriciello.
Don Maurizio Patriciello non è un politico ma un semplice sacerdote divenuto nel giro di pochi mesi il leader del movimento civile che chiede con urgenza la bonifica della Terra dei fuochi. Per lui è come una chiamata del Signore: accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere la protesta della gente che, impotente, si è vista man mano avvelenare la propria campagna. Una denuncia per combattere gli orrendi misfatti della camorra e per dare voce a chi ha visto ammalarsi e morire di cancro un figlio, un genitore, un amico.