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Diffamazione: Onu, Italia depenalizzi reato

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Il relatore speciale dell’Onu per il diritto alla libertà di opinione e espressione, l’esperto Frank La Rue, ha esortato oggi l’Italia a depenalizzare il reato diffamazione. “In linea con gli standard internazionali, raccomando all’Italia di depenalizzare completamente la diffamazione, passando da un’azione penale a un’azione civile per non dissuadere la libertà di espressione. Inoltre – ha sottolineato La Rue presentando un rapporto sull’Italia al Consiglio Onu sui diritti umani – le riparazioni dovrebbero rispettare il principio di proporzionalità”. Per l’esperto guatemalteco, il reato di insulto dei funzionari pubblici dovrebbe essere inoltre rimosso dal codice penale.     La Rue – che è stato in missione in Italia a novembre – ha evocato tra i punti di preoccupazione anche la nomina dei membri di organismi di regolamentazione e nel consiglio di amministrazione della Rai:  il Parlamento italiano dovrebbe istituire un meccanismo che garantisca la piena trasparenza dei processi elettorali per i membri di queste entità, ha detto. 

L’esperto ritiene inoltre necessario “garantire la piena trasparenza per quanto riguarda la proprietà, il controllo e le fonti di reddito dei media” per lottare contro la concentrazione dei media e per la promozione della diversità. Il relatore ha ribadito la necessità  di “introdurre nei regolamenti esistenti l’esplicita incompatibilità tra titolarità di cariche elettive o di governo e proprietà di mezzi di comunicazione”.     L’esperto, che nel rapporto si sofferma sugli incidenti legati a discorsi di odio, ha espresso pieno sostegno al lavoro del ministero per l’integrazione nello sviluppo di programmi di sensibilizzazione per combattere la discriminazione.    La delegazione italiana al Consiglio Onu ha preso la parola per ribadire il sostegno dell’Italia alla libertà di espressione ed opinione e sottolineare tra l’altro che per la diffamazione una revisione che esclude la prigione è all’esame del Senato. Anche sul conflitto di interessi il Parlamento è al lavoro per migliorare ulteriormente la legislazione, mentre con lo sviluppo del digitale terrestre l’Italia è tra i Paesi con il più alto numero di canali. 


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