Ma in tutto il resto dei territori autonomi curdi il voto non c’è e non ci sarà. Lo ha dichiarato il primo ministro curdo, Akran Hissau, senza mezzi termini: “dove governiamo noi è così. La Siria non è solo per gli alawiti di Assad, è per tutti. Quando le elezioni saranno per tutti, parteciperemo.”
Anche al PYD, il partito democratico curdo, hanno le idee chiare: ” è forse questo il clima politico, la realtà sociale e militare, per votare? Morti, distruzioni, battaglie, assedi… No, non si può”.
E’ una storia interessante quella curda. Una regione che però non gode di reportage giornalistici, almeno nostrani, forse perché fuori dal controllo del regime di Damasco. Peccato.
Verrebbe da porsi tante domande, fermiamoci qui va…