L’autore William Horsley scrive che le violenze contro i giornalisti europei sono in aumento. Citato il lavoro di monitoraggio e consulenza di Ossigeno in Italia
L’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) ha pubblicato all’inizio di maggio la seconda edizione della Guida per la sicurezza dei giornalisti (Safety of journalists Guidebook), disponibile in inglese e russo. Il testo racconta gli sforzi compiuti da governi e organizzazioni del nostro continente per garantire un ambiente più sicuro per chi opera nei media.
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 2011, si apre con l’introduzione di Dunja Mijatović, Rappresentante della libertà dei media dell’OSCE, ed è stato realizzato da William Horsley, direttore internazionale del Centro per la libertà dei Media dell’Università di Sheffield (UK) e rappresentante dell’Associazione dei Giornalisti Europei AJE/AJE presso il Consiglio d’Europa.
Garantire la sicurezza dei giornalisti, scrive l’autore, è un compito sempre più urgente “perché la gamma delle violenze contro i giornalisti – inclusi omicidi, attacchi che causano gravi ferimenti e casi di intimidazione – si è ampliata in maniera significativa negli ultimi anni”.
Il testo indica, fra le “buone pratiche” da seguire, il lavoro di Ossigeno per l’Informazione, citato (a pagina 72) per la sua attività di monitoraggio e di consulenza alla Commissione parlamentare antimafia.
Questo il brano sull’Italia: “In Italia si continua a registrare un gran numero di intimidazioni nei confronti di giornalisti, ma è cresciuta la pressione a favore di una decisa azione per contrastare le minacce persistenti e per affrontare le cause profonde del problema. Nel 2012, La Commissione Parlamentare Antimafia, tenendo conto dei dati dell’osservatorio Ossigeno per l’Informazione che danno le dimensioni del fenomeno, ha formulato raccomandazioni al parlamento e al governo affinché siano approvati provvedimenti legislativi idonei a creare un ambiente più sicuro per i giornalisti, si indaghi sulle infiltrazioni criminale nella proprietà dei media, e sia rafforzata la legge sul segreto professionale dei giornalisti. Si attende un intervento appropriato da parte delle autorità di governo”.
La Guida si può scaricare a questo LINK
MF
L’autore William Horsley scrive che le violenze contro i giornalisti europei sono in aumento. Citato il lavoro di monitoraggio e consulenza di Ossigeno in Italia
L’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) ha pubblicato all’inizio di maggio la seconda edizione della Guida per la sicurezza dei giornalisti (Safety of journalists Guidebook), disponibile in inglese e russo. Il testo racconta gli sforzi compiuti da governi e organizzazioni del nostro continente per garantire un ambiente più sicuro per chi opera nei media.
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 2011, si apre con l’introduzione di Dunja Mijatović, Rappresentante della libertà dei media dell’OSCE, ed è stato realizzato da William Horsley, direttore internazionale del Centro per la libertà dei Media dell’Università di Sheffield (UK) e rappresentante dell’Associazione dei Giornalisti Europei AJE/AJE presso il Consiglio d’Europa.
Garantire la sicurezza dei giornalisti, scrive l’autore, è un compito sempre più urgente “perché la gamma delle violenze contro i giornalisti – inclusi omicidi, attacchi che causano gravi ferimenti e casi di intimidazione – si è ampliata in maniera significativa negli ultimi anni”.
Il testo indica, fra le “buone pratiche” da seguire, il lavoro di Ossigeno per l’Informazione, citato (a pagina 72) per la sua attività di monitoraggio e di consulenza alla Commissione parlamentare antimafia.
Questo il brano sull’Italia: “In Italia si continua a registrare un gran numero di intimidazioni nei confronti di giornalisti, ma è cresciuta la pressione a favore di una decisa azione per contrastare le minacce persistenti e per affrontare le cause profonde del problema. Nel 2012, La Commissione Parlamentare Antimafia, tenendo conto dei dati dell’osservatorio Ossigeno per l’Informazione che danno le dimensioni del fenomeno, ha formulato raccomandazioni al parlamento e al governo affinché siano approvati provvedimenti legislativi idonei a creare un ambiente più sicuro per i giornalisti, si indaghi sulle infiltrazioni criminale nella proprietà dei media, e sia rafforzata la legge sul segreto professionale dei giornalisti. Si attende un intervento appropriato da parte delle autorità di governo”.
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