Villareal-Barcellona, Dani Alves si appresta a battere il calcio d’angolo, quando sul terreno di gioco, proprio davanti a lui, cade una banana, lanciata dagli spalti dai tifosi della squadra di casa. Sono le stesse banane lanciate al Ministro Kyenge a Cantù e hanno lo stesso significato degli ululati indirizzati ai giocatori neri. Simboli di disprezzo, di intolleranza e di inferiorizzazione. Simboli di quel razzismo più plateale che si manifesta negli stadi da diversi anni soprattutto ai danni dei giocatori neri. “Neri non si nasce ma si diventa, per colpa degli sguardi degli altri” ha detto Liliam Thuram, ex campione e autore di un bel libro “Le mie stelle nere” (Add editore). Il morso ironico e potentemente disarmante di Alves ha abbattuto di colpo la carica negativa dell’insulto e della violenza del gesto dei tifosi trasformando il suo gesto in un potente simbolo di riscatto e forza contro la barbarie del razzismo.
rassegna sull’antirazzismo della banana 29.04.2014
La vignetta fa parte della mostra di vignette Bianco su Nero di Cospe – www.cospe.org