Ambasciatore Sergey RAZOV, (rusembassy@libero.it)
sto per fare una cosa che presto nel suo Paese non sarà più possibile: manifestare il dissenso usando il web.
La decisione del Presidente Putin di soffocare la libertà di espressione digitale – dopo la stretta su stampa e televisioni – allarma ulteriormente tutto il mondo democratico, che ha trovato nella rete la possibilità di esprimere idee, critiche e proposte, che hanno giovato alla crescita del pianeta.
Ambasciatore Sergey RAZOV,
la fuga negli USA di Pavel Durov, 28 anni, inventore del social Vkontakte – baluardo di libertà di espressione on line nella Federazione Russa – ci ricorda gli anni più bui della repressione dei dissidenti da parte del comunismo. Pertanto, le chiediamo di far sapere al Presidente Putin che molti Italiani – soprattutto i cittadini attivi sulla rete che egli irride come “criceti del computer” – sono vivamente preoccupati per la sua decisione di accecare il web. Perché non vogliamo – per l’amicizia che ci lega al Popolo Russo – che la tragica stagione della repressione dei dissidenti si inasprisca, con altri atti di persecuzione e violenza ostili alla cultura e alla ricchezza di pensiero del suo Paese.
Con vigilanza democratica
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