Si è conclusa domenica a tarda notte la prima edizione di LegalMente- Parole, immagini, suoni: legalità e
giustizia dalla A alla Z, dedicata ai magistrati Pier Luigi Vigna, Gabriele Chelazzi e Antonino
Caponnetto.
Una tre giorni cominciata venerdì 4 aprile 2014 presso l’auditorium Spazio Reale si San Donnino (Campi
Bisenzio, FI), fatta di musica, spettacoli, video, ma soprattutto di racconti. I grandi protagonisti della
kermesse, infatti, sono stati proprio questi: i racconti di vita vissuta, le storie di antimafia. Perché, come
ha voluto sottolineare Rosy Bindi (presidente della Commissione parlamentare Antimafia che ha presenziato
a LegalMente venerdì), “l’Italia è il paese delle mafie, ma anche della lotta alla mafia” che dà risultati
importanti “grazie all’apporto di giudici, giornalisti, parenti delle vittime”: grazie a tutti coloro che davanti a
un atto di corruzione, a un sopruso, a una violazione dei diritti umani, a un omicidio, non si sono fermati, ma
hanno chiesto e continuano a chiedere verità e giustizia.
E’ proprio questo desiderio di verità e di giustizia sociale che ha accomunato gli ospiti presenti. Più di 80 tra
parenti di vittime di mafia, giornalisti, istituzioni e personaggi dello spettacolo come Giulio Cavalli,
Alberto Patrucco, Francesca Fornario, Flavio Oreglio, David Riondino, Sergio Staino, Giusi Salis, Fiamma
Negri.
Più volte sono state ricordate le parole di Caponnetto, Falcone, Borsellino, Chinnici: tutti d’accordo sullo
stretto legame tra lotta alla mafia, cultura, giustizia sociale e collaborazione. “I cittadini sono forti
quando hanno dei diritti- ha chiosato Giovanni Tizian, giornalista dell’Espresso, sotto scorta perché
minacciato dalla mafia per le sue inchieste nel modenese- In certi territori i diritti vengono barattati con i
favori, ed è questo che dobbiamo insegnare: a non accettare favori, a non cercare scorciatoie, a perseguire
la giustizia”.
Toccanti ed emozionanti i momenti dedicati alle videointerviste realizzate dall’Associazione nazionale
Legalità e Giustizia durante un viaggio in Sicilia la scorsa estate, e le storie dei parenti delle vittime della
mafia (dai più noti, come Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino; Angelo Corbo, sopravvissuto alla
strage di Capaci; a quelli che invece sono sempre rimasti un po’ nell’ombra come i parenti degli imprenditori
Paolo e Giuseppe Borsellino, Liliana Iannì figlia di Carmelo Iannì, Mario Congiusta, padre di Gianluca
Congiusta), a cui si sono unite quelle di testimoni di giustizia, ed esperti di diritti umani.
Diversi i libri presentati in questi giorni: ‘Legal…Mente’, realizzato da 92 vignettisti appositamente per
l’evento; ‘Mafia da legare’ di Laura Galesi e Corrado De Rosa; ‘Acqua santissima, La Chiesa e la
‘Ndrangheta, storie di potere, silenzi e assoluzioni’ di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
Grandi assenti a LegalMente i politici e la stampa. Come ha voluto sottolineare sul palco Costanza Tortu,
viceprsidente di ANLG, “il silenzio della politica in questa manifestazione è stato assordante”. Un silenzio
che ricorda quello che lamentano tanti parenti delle vittime. “Le nostre storie hanno un comune filo
conduttore- ha affermato Liliana Iannì- l’assenza dello Stato, che non ha saputo proteggere i suoi cittadini
onesti”.
Ancora una volta la politica intesa in senso stretto ha perso un’occasione per discutere con la gente di temi
fondamentali come la legalità, la giustizia, la cultura, la ricerca della verità. Occasione che invece hanno
colto alcuni cittadini che durante il week end hanno seguito con attenzione e sete di sapere tutti i dibattiti.