Cardinale Bagnasco,
la domanda che molti di noi credenti si fanno è chiara.
Da che parte sta un vescovo davanti a un caso di pedofilia? Dalla parte del minore abusato o da quella del prete violentatore?
La Chiesa Italiana – tramite la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che lei presiede – ha scelto di tutelare il prete violentatore. Dichiarando nelle “Linee Guida” che il vescovo non ha l’obbligo di denunciare alle autorità il violentatore, ma solo il “dovere morale di contribuire al bene comune”..
Cioè non deve avviare un’inchiesta, ma se qualcuno la fa partire, può collaborare.
Cardinale Bagnasco,
come credenti siamo fortemente contrari a questo invito all’omertà clericale. Una scelta contro la “sete di giustizia” di tante vittime e dei loro familiari. Che reputiamo in netto contrasto con il Vangelo e l’intenzione di Papa Francesco di riportare trasparenza e giustizia sul tema, nominando una commissione, di cui fa parte Marie Collins, una donna abusata in tenera età da un prete.
Se la Cei insisterà su questa posizione di deresponsabilizzazione e connivenza con i preti violentatori si porrà dalla parte opposta della giustizia. E noi non la seguiremo, invitando tutti coloro che sostengono le vittime di abusi e le loro famiglie a non versare l’ 8 per mille a favore della Chiesa Cattolica nella prossima dichiarazione dei redditi.
Siamo in tanti, determinati e non lasceremo sole le vittime degli abusi.
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