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“L’Ora della Calabria sta per chiudere, una notizia che non avremmo mai voluto scrivere”

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Rischia la chiusura il giornale L’Ora della Calabria, la testata che poco più di un mese fa fu al centro della vicenda legata al tentativo di “censura” per una notizia che riguardava l’indagine in corso sul figlio dell’ex sottosegretario Antonio Gentile. La società che edita la testata calabrese ha accumulato  un forte passivo lo scorso anno e non può più procedere ad una ricapitalizzazione. Tutto questo anche in virtù del sequestro operato nei giorni scorsi, da parte dell’autorità giudiziaria, di alcuni beni appartenenti alla famiglia Citrigno, quote di società che operano nella sanità, nei servizi e l’85 per cento della società  che edita l’Ora. Il provvedimento è  stato  emesso dalla Dia di Catanzaro e si  aggiunge ad un altro già eseguito lo scorso gennaio che ha portato al sequestro di beni per quasi cento milioni di euro. Si fa quindi difficile  la situazione per il direttore ed i redattori del quotidiano, anche perché oltre al danno potrebbe aggiungersi anche la beffa.

Infatti la testata  potrebbe finire nelle mani di Umberto De Rose, lo stampatore che effettuò la telefonata di pressione nei confronti dell’editore per far togliere la notizia sui Gentile. Perché  il tipografo avrebbe fatto sapere che  acquisterà il giornale,  appena nominato il liquidatore, in quanto principale creditore della società editoriale. Una testata che tra l’altro sta registrando in questi ultimi  periodi ottimi risultati di vendita ed introiti pubblicitari.  “Spero per la  Calabria intera che tutto ciò non accada per i valori in cui non smetterò mai di  credere – ha scritto in un editoriale il direttore Luciano Regolo che è quasi un commiato dai lettori- ma se dovesse succedere non gongolino i De Rose, gli Scopelliti e i Gentile. Noi non taceremo, continueremo la  nostra lotta per la libertà d’informazione. Ma  crediamo  anche nei calabresi, numerosi, che  ci stanno sostenendo e che di certo non assisteranno passivi a ciò che si sta consumando e riconosceranno una eventuale Ora della Calabria imbavagliata”.

E in una nota il comitato di redazione esprime tutta la preoccupazione per la  situazione. “ L’Ora della Calabria sta per chiudere – si legge – è una notizia che non avremmo mai voluto scrivere. Ci rivolgiamo, pertanto, agli imprenditori liberi, onesti, coraggiosi, non compromessi con la politica, che hanno voglia di dar voce ad un pensiero indipendente: c’è ancora in Calabria qualcuno con queste caratteristiche disposto a sposare un progetto d’informazione libera come il nostro? Si dice spesso che quando muore un giornale muore anche un’idea.  C’è ancora in Calabria qualcuno  con un’idea? C’è ancora  qualcuno disposta a difenderla? Se sì, che si manifesti al  più  presto”.

Intanto  proseguono le indagini sulla vicenda della “censura”  all’Ora. Il figlio del senatore Antonio Gentile, Andrea, è stato iscritto nel registro degli indagati, insieme al  tipografo Umberto De Rose, per tentata violenza privata. La Procura di  Cosenza, nei giorni scorsi, ha sequestrato l’hard disk con le tracce  di funzionamento della rotativa nella tipografia De Rose, per verificare, come sostiene lo  stampatore, se il guasto che ha impedito l’uscita del giornale sia stato reale.


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