Puntuale, come sempre ad ogni cambio di governo,torna ad essere riletto il vecchio copione del “Raibaltone”. Dal momento che il presidente del Consiglio ha piú volte ribadito che non intende ripercorrere gli schemi del passato vogliamo augurarci che il “cambio di verso” coinvolga non solo la Rai, ma l’intero assetto dei media, che ha bisogno di essere rivoltato come il classico calzino. Per queste ragioni e condividendo il lucido editoriale di Giovanni Valentini, pubblicato ieri su Repubblica, ci attendiamo che, prima di ipotetici nuovi organigrammi si riapra in Parlamento un confronto senza pregiudiziali su conflitto di interesse, normativa anti trust e fonte di nomina del Consiglio di amministrazione della Rai, attualmente indicato in esclusiva dai governi di turno e dalle forze politiche.
Per altro, su questi temi, esiste un testo presentato dall’ex ministro Paolo Gentiloni e che potrebbe rappresentare il testo di riferimento. Questo é il momento di provarci anche perché in Parlamento, su questi temi, esiste una maggioranza piú vasta di quella che giá sorregge il governo. Nei prossimi giorni, a Torino, articolo 21 promuoverá una inziativa per mettere insieme forze professionali, sociali, sindacali,politiche attorno ad un progetto capace di riportare l’Itala in Europa anche nel settore della comunicazione pubblica e privata”