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Calabria. Aggressione a Paolo Orofino: le reazioni

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I messaggi di solidarietà al cronista del Quotidiano della Calabria spintonato e schiaffeggiato a Paola (Cosenza) il 14 marzo

Dopo l’attacco subito nel centro della cittadina di Paola (Cosenza), il 14 marzo scorso, il cronista del Quotidiano della Calabria Paolo Orofino – aggredito da un uomo mentre tentava di fotografare un avvocato coinvolto in un’indagine giudiziaria – ha ricevuto diversi messaggi di solidarietà.

ODG – L’Ordine dei Giornalisti della Calabria ha espresso “con la massima forza possibile la propria solidarietà al collega “per l’incredibile e proditoria aggressione”. “Si tratta di un episodio delinquenziale preoccupante”, prosegue la nota firmata dal presidente Giuseppe Soluri, “segnale della montante insofferenza che in certi ambienti si coltiva nei confronti dei giornalisti e della libera informazione”. Tuttavia, “il sistema dell’informazione calabrese, nelle sue varie articolazioni, ha ormai introiettato i giusti anticorpi capaci di respingere al mittente ogni tentativo di intimidazione, di condizionamento, di manipolazione, sia che questi tentativi siano portati avanti attraverso l’opera di mediazione di personaggi più o meno accreditati, sia che passino attraverso minacce o aggressioni fisiche”.

POLITICA – Per il deputato di Sinistra ecologia e libertà Ferdinando Aiello l’episodio “mortifica la dignità dei cittadini che con il lavoro quotidiano costruiscono una società e una Calabria onesta”. “I cronisti locali – prosegue – sono i più esposti alle pressioni e alle minacce di chi viola lo stato di diritto nella nostra regione che continua a preservare il primato del più alto tasso di giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata. Lo schiaffo colpisce la meglio Calabria che non deve abbassare la guardia ma rivendicare e prendere le distanze, chiedendo verità e giustizia, pilastri dello stato di diritto e basi di una società autenticamente democratica”.

In una nota congiunta, il senatore Francesco Molinari e il deputato Sebastiano Barbanti, del Movimento 5 Stelle hanno detto che “è arrivato il momento che si puntino i riflettori sulla Calabria. Il clima di costante intimidazione e mortificazione alla quale sono sottoposte le legittime aspirazioni alla società civile di questa terra si arricchisce di un episodio inquietante”.

La loro collega deputata fra le fila dello stesso movimento, Dalila Nesci, oltre ad esprimere la propria solidarietà ad Orofino, ha detto che “l’episodio dimostra le gravi difficoltà, per i giornalisti calabresi, di raccontare questa terra, i suoi drammi e i rapporti di potere che ne impediscono lo sviluppo”.

“Quanto avvenuto al cronista deve far riflettere sulle difficoltà che oggi il mondo dell’informazione incontra in Calabria, anche perché segue di pochi giorni la sconcertante vicenda che ha riguardato L’Ora della Calabria. In un Paese libero e democratico è indispensabile assicurare ai giornalisti l’esercizio del diritto-dovere di cronaca e di critica, costituzionalmente garantito”, ha affermato Jole Santelli, coordinatore regionale calabrese di Forza Italia.

“Ciò che è avvenuto è particolarmente grave e rappresenta un ulteriore atto, questa volta violento, che colpisce il diritto della stampa di informare correttamente i cittadini. Auspico che venga fatta piena chiarezza sull’accaduto e che cessi ogni atto contrario e violento contro i giornalisti che cercano di raccontare i fatti e fare il loro mestiere liberamente”, ha detto il segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno.

Per Franco Scrivano, segretario generale del sindacato Casil, si tratta di un evento che rivela una “inquietante attività malavitosa che si sta scagliando contro la stampa che vuole raccontare la giornata”. A tali gravi e destabilizzanti intimidazioni non è consentita la gara della solidarietà degli esponenti politici. Oltre alla solidarietà occorrono, ha aggiunto, “l’interrogazione parlamentare e se possibile anche il ricorso alla magistratura” per far luce sulla vicenda.

Invece il segretario regionale del Partito socialista italiano Luigi Incarnato ha negato che l’episodio sia il sintomo di un problema di libertà di stampa: “Non è un problema di violenza o di mancanza di libertà di chi fa informazione”, ha detto, “ma siamo di fronte a a gruppi di potere che operano con metodi che evocano comportamenti discutibili e che vedono a rischio il loro impero, messo alla berlina, fatto di gestione della cosa pubblica ad uso familiare”.

AMMINISTRATORI PUBBLICI – Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha definito l’accaduto “un gesto inqualificabile che colpisce un giornalista che stava semplicemente facendo il proprio lavoro. Un’azione che indigna e preoccupa tutti noi. Ad Orofino, che ho avuto modo di apprezzare per la professionalità dimostrata nell’affrontare argomenti delicati, va la mia piena e convinta solidarietà”.

Il sindaco di Lamezia Terme (Catanzaro), Gianni Speranza, ha detto che “in Calabria è difficile fare il sindaco e anche, purtroppo, fare il giornalista (o il prete) è diventata un’attività rischiosa. A Paolo Orofino, al Quotidiano della Calabria e a tutti i giornalisti liberi esprimo la mia più profonda solidarietà”.

Il primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto ha affermato che non è possibile “consentire alla violenza verbale e fisica di riportare la Calabria a un clima da Medioevo. Adesso più che mai le energie positive di questa terra devono vincere su coloro che, attraverso i diversificati tentativi di imbavagliamento che purtroppo registriamo, cercano di ostacolare la crescita di un territorio che atavicamente lotta per affrancarsi dalle sopraffazioni”.

MF

Da ossigenoinformazione.it

I messaggi di solidarietà al cronista del Quotidiano della Calabria spintonato e schiaffeggiato a Paola (Cosenza) il 14 marzo

Dopo l’attacco subito nel centro della cittadina di Paola (Cosenza), il 14 marzo scorso, il cronista del Quotidiano della Calabria Paolo Orofino – aggredito da un uomo mentre tentava di fotografare un avvocato coinvolto in un’indagine giudiziaria – ha ricevuto diversi messaggi di solidarietà.

ODG – L’Ordine dei Giornalisti della Calabria ha espresso “con la massima forza possibile la propria solidarietà al collega “per l’incredibile e proditoria aggressione”. “Si tratta di un episodio delinquenziale preoccupante”, prosegue la nota firmata dal presidente Giuseppe Soluri, “segnale della montante insofferenza che in certi ambienti si coltiva nei confronti dei giornalisti e della libera informazione”. Tuttavia, “il sistema dell’informazione calabrese, nelle sue varie articolazioni, ha ormai introiettato i giusti anticorpi capaci di respingere al mittente ogni tentativo di intimidazione, di condizionamento, di manipolazione, sia che questi tentativi siano portati avanti attraverso l’opera di mediazione di personaggi più o meno accreditati, sia che passino attraverso minacce o aggressioni fisiche”.

POLITICA – Per il deputato di Sinistra ecologia e libertà Ferdinando Aiello l’episodio “mortifica la dignità dei cittadini che con il lavoro quotidiano costruiscono una società e una Calabria onesta”. “I cronisti locali – prosegue – sono i più esposti alle pressioni e alle minacce di chi viola lo stato di diritto nella nostra regione che continua a preservare il primato del più alto tasso di giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata. Lo schiaffo colpisce la meglio Calabria che non deve abbassare la guardia ma rivendicare e prendere le distanze, chiedendo verità e giustizia, pilastri dello stato di diritto e basi di una società autenticamente democratica”.

In una nota congiunta, il senatore Francesco Molinari e il deputato Sebastiano Barbanti, del Movimento 5 Stelle hanno detto che “è arrivato il momento che si puntino i riflettori sulla Calabria. Il clima di costante intimidazione e mortificazione alla quale sono sottoposte le legittime aspirazioni alla società civile di questa terra si arricchisce di un episodio inquietante”.

La loro collega deputata fra le fila dello stesso movimento, Dalila Nesci, oltre ad esprimere la propria solidarietà ad Orofino, ha detto che “l’episodio dimostra le gravi difficoltà, per i giornalisti calabresi, di raccontare questa terra, i suoi drammi e i rapporti di potere che ne impediscono lo sviluppo”.

“Quanto avvenuto al cronista deve far riflettere sulle difficoltà che oggi il mondo dell’informazione incontra in Calabria, anche perché segue di pochi giorni la sconcertante vicenda che ha riguardato L’Ora della Calabria. In un Paese libero e democratico è indispensabile assicurare ai giornalisti l’esercizio del diritto-dovere di cronaca e di critica, costituzionalmente garantito”, ha affermato Jole Santelli, coordinatore regionale calabrese di Forza Italia.

“Ciò che è avvenuto è particolarmente grave e rappresenta un ulteriore atto, questa volta violento, che colpisce il diritto della stampa di informare correttamente i cittadini. Auspico che venga fatta piena chiarezza sull’accaduto e che cessi ogni atto contrario e violento contro i giornalisti che cercano di raccontare i fatti e fare il loro mestiere liberamente”, ha detto il segretario del Pd della Calabria, Ernesto Magorno.

Per Franco Scrivano, segretario generale del sindacato Casil, si tratta di un evento che rivela una “inquietante attività malavitosa che si sta scagliando contro la stampa che vuole raccontare la giornata”. A tali gravi e destabilizzanti intimidazioni non è consentita la gara della solidarietà degli esponenti politici. Oltre alla solidarietà occorrono, ha aggiunto, “l’interrogazione parlamentare e se possibile anche il ricorso alla magistratura” per far luce sulla vicenda.

Invece il segretario regionale del Partito socialista italiano Luigi Incarnato ha negato che l’episodio sia il sintomo di un problema di libertà di stampa: “Non è un problema di violenza o di mancanza di libertà di chi fa informazione”, ha detto, “ma siamo di fronte a a gruppi di potere che operano con metodi che evocano comportamenti discutibili e che vedono a rischio il loro impero, messo alla berlina, fatto di gestione della cosa pubblica ad uso familiare”.

AMMINISTRATORI PUBBLICI – Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha definito l’accaduto “un gesto inqualificabile che colpisce un giornalista che stava semplicemente facendo il proprio lavoro. Un’azione che indigna e preoccupa tutti noi. Ad Orofino, che ho avuto modo di apprezzare per la professionalità dimostrata nell’affrontare argomenti delicati, va la mia piena e convinta solidarietà”.

Il sindaco di Lamezia Terme (Catanzaro), Gianni Speranza, ha detto che “in Calabria è difficile fare il sindaco e anche, purtroppo, fare il giornalista (o il prete) è diventata un’attività rischiosa. A Paolo Orofino, al Quotidiano della Calabria e a tutti i giornalisti liberi esprimo la mia più profonda solidarietà”.

Il primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto ha affermato che non è possibile “consentire alla violenza verbale e fisica di riportare la Calabria a un clima da Medioevo. Adesso più che mai le energie positive di questa terra devono vincere su coloro che, attraverso i diversificati tentativi di imbavagliamento che purtroppo registriamo, cercano di ostacolare la crescita di un territorio che atavicamente lotta per affrancarsi dalle sopraffazioni”.

MF

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