Nel giorno in cui lo spread scende sotto quota 180 (come riportano TgLa7 e Tg2), Oli Rehn dice “non basta”, e permette a Tg4, Tg5 ed allo stesso TgLa7 di aprire con le critiche di Bruxelles al mancato sviluppo, all’eccessivo debito e all’aumento della disoccupazione: questioni che fino a poco fa non venivano neanche nominate. Renzi risponde da Siracusa che i numeri sono quelli, ma debbono cambiare grazie a “misure shock” (apertura per i Tg Rai), iniziando da scuola, piano casa e Jobs act. Tg4 sceglie la satira e picchetta Renzi e le sue promesse chiamando in causa Mina e la sua “parole, soltanto parole …” . Napolitano, da Tirana, risponde che il tempo del rigore senza sviluppo è passato (nei titoli per Tg1 e Tg2). Tornando al Commissario per l’Economia Rehn, c’è da chiedersi se negli ultimi mesi del suo mandato abbia cambiato almeno in parte idea, o se le imminenti elezioni continentali lo stiano inducendo a “buttarla in politica”. Renzi, intanto, ha gioco facile a “sfruttarlo” per accreditare i suoi piani di riforma e sviluppo, supportato dall’immediata risposta inviata da Padoan a Bruxelles …
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