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Roma non mendica, serve un’iniziativa forte dell’Assemblea Capitolina

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di Mirko Coratti

ROMA – Roma non è sull’orlo del fallimento. La città vuole usare i fondi ad essa attribuiti per programmare il proprio sviluppo e il proprio futuro. Questo è quanto debbono sapere i nostri concittadini  e tutti gli italiani.

I romani sono gente orgogliosa della propria città e non hanno alcuna intenzione di chiedere l’elemosina a nessuno. Il decreto denominato ‘SalvaRoma’ ha assunto un significato  falso, in quanto non prevede un trasferimento ulteriore di fondi  ma la restituzione di somme versate anticipatamente  dai romani alla gestione commissariale del debito accumulato in oltre mezzo secolo. Roma ha  energie e  risorse per salvarsi e produrre ulteriore sviluppo per se e per l’Italia.  Da decenni su una cosa in Assemblea Capitolina si raggiunge la pressoché totale unanimità: la richiesta che la nostra città venga  considerata una  capitale come le altre. Questa è una assunzione di responsabilità che chiedo a tutti i consiglieri Capitolini.

Roma non ha uguali né in Italia né  altrove

L’Italia non ha una capitale amministrativa e una di rappresentanza come avviene in altri stati. A Roma si concentrano nel bene e nel male tutti gli eventi  che caratterizzano la nostra nazione e questo, senza nulla togliere agli abitanti delle valli del bergamasco, significa costi ulteriori dei servizi di gestione, sicurezza, viabilità, trasporti, pulizia e ripristino dei luoghi, così come avverrà il prossimo 27 aprile  per la beatificazione di Giovanni XXII° e Giovanni Paolo II°, quando in città giungeranno 5 milioni di pellegrini. Roma non ha eguali ne in Italia ne altrove. Non per la sua storia millenaria o per essere il centro internazionale della cristianità,  ma in primo luogo per essere la città che rappresenta una delle prime 10 nazioni al mondo. Se non si parte da questo assunto si da una rappresentazione distorta dell’attuale situazione di difficoltà economica e si favorisce una propaganda pelosa che non fa gli interessi dell’Italia.

E’ ora che alla città sia assegnato uno “status speciale

E’ ora che alla città sia assegnato uno status speciale proprio per la sua particolarità. Le riforme su ‘Roma Capitale’ finora adottate in sede legislativa  si sono fermate al contenitore senza determinare  il contenuto delle competenze e delle risorse certe così come ha fatto la regione Lazio attribuendo alla città maggiore autonomia su alcune materie.Sono convinto che i parlamentari di M5S e quelli della Lega, da consapevoli irresponsabili,  non ignorano questa condizione che fa di Roma una città speciale.Ciò non significa che anche nella nostra città non si debba avviare una stagione virtuosa delle proprie finanze.  Anzi, sono convinto che proprio dai nuovi provvedimenti del governo possa l’Assemblea Capitolina porre in essere  una iniziativa forte che determini finalmente la messa in sicurezza dei conti della città.Si tratta di avviare una operazione trasparenza nei confronti dei Romani e di tutti gli italiani, dichiarando con chiarezza come si intende uscire dalle attuali difficoltà e quali misure si vogliono prendere.  Nessuno può portare  Roma a mendicare quello che una grande capitale merita. La nostra nazione senza lo sviluppo della propria capitale non potrà conoscere alcuna ripresa economica. Il rilancio economico  nazionale e il futuro di Roma necessariamente,  come avvenuto in passato, si incrociano di nuovo.

Da dazebao.it


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