Non riesco a credere che Gianni Borgna non ci sia più. L’ultimo contatto con lui è del novembre scorso, quando mi mandò una mail per dirmi che si divertiva con “Techetechetè” che avevamo messo on line sul sito delle Teche Rai. Era come sempre curioso di tutto ciò che è cultura e spettacolo. Abbiamo fatto decine di iniziative insieme negli anni del suo assessorato alla cultura nella capitale, era stato uno dei primi a interessarsi del progetto delle teche quando cominciai questo lavoro e lo aveva tenuto presente nella sua splendida realizzazione del sistema bibliotecario romano. Gianni era instancabile, tenace, continuamente impegnato nell’inventare luoghi, iniziative, sperimentazioni alla portata di tutti, con una fortissima idea di servizio ai cittadini come autentica missione della politica. Anomalo come politico e come amministratore, schivo, generoso e disponibile, lieve nel suo essere un vero e grande intellettuale, dotato di autoironia e di spirito critico sempre costruttivo.
Gianni aveva intuito subito l’importanza di utilizzare i materiali televisivi nel contesto della maggior parte degli eventi culturali, le immagini gli servivano per animare le mille iniziative ispirate a Pasolini, ma anche le mostre sui delitti di Roma, sullo sviluppo delle periferie e, ovviamente, le tante iniziative sulla musica. E quanto abbiamo lavorato sulla prosa, per arricchire la Casa dei Teatri a Villa Pamphili, inventandoci insieme retrospettive su grandi attori di prosa e protagonisti della TV, come Aroldo Tieri, Enrico Maria Salerno, Luigi Vannucchi. Aveva il sogno di realizzare un unico grande archivio video della musica italiana su internet, non ci siamo riusciti perché i problemi legati ai diritti rendono ancora oggi questo sogno una sorta di utopia.
Mi piacerebbe che un giorno si realizzasse e andrebbe dedicato a Borgna, al quale spero che la capitale intitoli subito una strada, o un monumento, o un luogo di cultura, perché pochi, veramente pochi, hanno fatto tanto per Roma e per i romani.