La buona notizia sulle carceri non viene dal Parlamento, che è riuscito a votare una timida legge che di svuota-carceri ha solo il nome, ma dalla Consulta che ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Nella norma di conversione – secondo la Corte costituzionale – furono inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. Da oggi dunque niente più parificazione a fini sanzionatori delle droghe pesanti e leggere. “Ora si torna alla Jervolino-Vassalli – dice il presidente dell’associazione Antigone Patrizio Gonnella -, una legge con un trattamento penale differenziato tra droghe leggere e pesanti, che prevede in generale pene minori e politiche di riduzione del danno, completamente cancellate dalla Fini-Giovanardi”.
E la ricaduta sul sovraffollamento carcerario si farà sentire molto presto, visto che sono circa 24mila le persone detenute per imputazioni che riguardano la legge che oggi la consulta ha dichiarato illegittima. “A chi è in custodia cautelare in base alle norme della Fini-Giovanardi – sostiene Gonnella – si applicheranno le misure previste dalla Jervolino-Vassalli. I condannati definitivi, invece, potranno chiedere il ricalcolo della pena per incidente di esecuzione. Ci si attrezzi per dare a tutti questa chance”. Con questa sentenza si torna al passato, un passato certamente migliore dell’oggi. Ma è ormai il tempo di una nuova legge che affronti in maniera seria la questione. “Ci si prenda tutto il tempo necessario per fare una nuova legislatura che non sia ideologica e punitiva – dichiara Patrizio Gonnella. E per fare ciò si ascoltino le famiglie, gli operatori, le comunità. Si dia voce a chi da tempo ricorda il contributo negativo dato dalla Fini-Giovanardi al sovraffollamento carcerario”.
Una delle due legge criminogene che tanta responsabilità hanno nel sovraffollamento delle carceri ora è stata tolta di mezzo. Adesso aspettiamo che si rimetta mano alla legge sulle migrazioni, facendo piazza pulita della Bossi-Fini.