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Una terza casa d’accoglienza a Trieste ricordando i giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo

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Una terza casa d’accoglienza a Trieste per bambini affetti da malattie che non sono curabili nei loro Paesi d’origine. Con questa inaugurazione martedì 28 gennaio, alle 15, si celebrerà il ventesimo anniversario della morte di Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, i tre giornalisti triestini della Rai che persero la vita a Mostar in Bosnia mentre stavano realizzando un servizio sui bambini dell’ex Jugoslavia travolta dalla guerra. E proprio con l’aiuto, il sostegno concreto ai bimbi in difficoltà e alle loro famiglie prosegue il suo impegno la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, che è intitolata anche a Miran Hrovatin, anche lui triestino, anche lui ucciso nel ‘94, poche settimane dopo, a Mogadiscio, assieme alla giornalista del TG3 Ilaria Alpi.
Sono più di un migliaio i bambini che dal 1994 sono stati accolti, insieme alle loro famiglie, all’interno della Fondazione. A Trieste sono stati curati, da Trieste è cominciata per loro una nuova vita. All’inaugurazione della terza struttura d’accoglienza, che si terrà proprio nell’orario esatto della tragedia di Mostar, saranno presenti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, il direttore generale dell’Ospedale Burlo Garofalo Mauro Melato e il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti, che vent’anni fa aveva auspicato e condiviso la nascita della Fondazione. Ad aprire l’evento la presidente della Fondazione Daniela Luchetta, vedova di Marco, con i componenti del Consiglio di Amministrazione e con il segretario di giuria del Premio giornalistico Marco Luchetta, Giovanni Marzini. Come ogni anno, da domani sarà on line il bando per la nuova edizione del Premio giornalistico Luchetta, Ota, D’Angelo e Hrovatin. E proprio oggi nascerà a Trieste il nuovo circolo di Articolo 21 in collaborazione con la Fondazione.


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