Nel suo rapporto annuale Human Rights Watch ha criticato l’Australia dichiarando che ha danneggiato la propria reputazione per il trattamento dei richiedenti asilo e per la “persistente erosione” delle protezioni ai profughi. Secondo il rapporto sulla situazione dei diritti umani nel mondo, successivi governi australiani, laburista e ora conservatore, continuano a diffondere allarme e paure a spese dei diritti dei richiedenti asilo e dei profughi. “Hanno dato priorità a fini politici interni piuttosto che agli obblighi legali internazionali di proteggere i diritti dei richiedenti asilo”, sostiene il rapporto. “Troppo spesso il governo ha tentato di demonizzare chi cerca di raggiungere l’Australia per mare e ha insistito che i funzionari si riferiscano ad essi come ‘arrivi marittimi illegali’, anche se non è illegale richiedere asilo. Nonostante l’Australia abbia forti precedenti nella protezione dei diritti civili e politici, ha danneggiato tale reputazione e il proprio potenziale di leader regionale in materia di diritti umani”, aggiunge.
Human Rights Watch sostiene inoltre che l’Australia è diventata sempre più riluttante a sollevare pubblicamente la questione dei diritti umani in paesi con cui condivide legami commerciali o di sicurezza. E punta l’indice in particolare sullo Sri Lanka, accusando il governo di Canberra di razionalizzare la tortura nel paese “in parte con il fine di ottenere il sostegno di Sri Lanka nell’impedire a richiedenti asilo di tentare la traversata verso l’Australia”.