“Dopo anni di cattiva gestione Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin, le principali società della famiglia Ligresti, sono profondamente indebitate e sull’orlo del fallimento. Nel 2011 i Ligresti sono costretti a cederne il controllo, su pressione di Mediobanca, storico partner di famiglia, allaUnipol. Per evitare il fallimento delle tre società il management di Mediobanca, che da un simile evento rischierebbe di perdere oltre un miliardo di euro, propone a Unipol la fusione con esse. A partire da questa vicenda sono state avviate due inchieste dalle Procure di Milano e Torino” (Cit. Wikipedia).
Alfano all’epoca era ministro della Giustizia e nel maggio 2011 telefonò a Salvatore Ligresti per organizzare una cena conviviale tra familiari. Oggi Alfano, vice presidente del Consiglio, ministro dell’Interno e leader Ncd, intervistato da Radio24 su quel fatto risponde che Ligresti «era a quei tempi un imprenditore affermato, un personaggio del salotto buono e dei poteri forti [ndr: ?!]. Annoto che per fare questo andava bene e per parlare con me invece no. Se fosse uno yogurt sarebbe ampiamente scaduto» (cit. Corriere della Sera). Ah beh, sì beh: ha visto un re! E da poiché all’epoca lui era ministro della Giustizia, oggi (con tutto quello che è) ha buon diritto a dichiarare che materia di perplessità in tal senso è riservata giusto ai cultori di lactobacillus acidophilus.