La tutela del lavoro intellettuale è fondamentale e la società della conoscenza richiede la massima cura nel riconoscimento, nonché nella valorizzazione della creatività e della produzione culturale. Non si può ridurre la discussione sul copyright nell’era digitale al corpo a corpo tra l’individualismo proprietario e la pirateria. È matura la necessità di una nuova legislazione che aggiorni la vecchia normativa del 1941, legata ad una visione antiquata e desueta del diritto d’autore.
Senza cambiare, il bene che si vorrebbe difendere sarebbe travolto senza speranze. Il diritto deve guardare la realtà.
Ecco, va denunciato il tentativo maldestro di intervenire in modo sbagliato in un ambito in cui servono accortezza e lungimiranza, capacità di tenere in conto diversi diritti concorrenti.Soprattutto, va ribadito che solo il Parlamento ha il diritto-dovere di intervenire attraverso una legge, mentre è sbagliato e improprio che sia un’autorità amministrativa come l’Agcom a farlo con un regolamento.
È in gioco la libertà dei saperi. No ad ogni forma di autoritarismo e di censura della e nella rete.
Chiediamo ai Presidenti della Camera e del Senato di proporre all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sospendere il regolamento varato lo scorso 12 dicembre, per dare la possibilità al Parlamento di svolgere la sua attività di legislatore.