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“Oriana. Una donna” – di Cristina de Stefano

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Lei. Semplicemente lei. Straordinariamente lei. Idolo per molti, incubo per altri. Oriana Fallaci a distanza di nove anni dalla sua morte continua a far parlare di sé, ma questa volta senza lasciare alcuna scia di polemica, troppo spesso inutile. A raccontare la biografia inedita di una donna come poche è Cristina De Stefano, già appassionata di vite eccezionali dato che prima del suo ultimo libro “Oriana. Una donna” edito da Rizzoli, ha scritto “Americane avventurose” e stilato il ritratto di Vittoria Guerrini alias Cristina Campo, la più raffinata scrittrice italiana.
Solo una scout letteraria come la De Stefano poteva presentare al grande pubblico un personaggio decisamente noto come se fosse un perfetto sconosciuto. Prima di questa biografia nessuno avrebbe potuto immaginare una Oriana Fallaci disposta ad abbandonare il proprio mestiere per seguire un uomo del quale si era follemente innamorata. Chi avrebbe mai pensato che una giovane Oriana Fallaci tentò il suicidio a causa di una delusione d’amore e che un breve periodo della sua gioventù lo trascorse in una clinica psichiatrica?

È un lavoro certosino quello svolto da Cristina De Stefano che nell’arco di tre anni, dopo aver consultato materiale inedito, scovato i primi articoli scritti da una giovane Fallaci, collaboratrice di quotidiani toscani oggi scomparsi, si è soffermata sui dettagli di un’esistenza con estrema delicatezza come per non sgualcire il velo che per tutto questo tempo ha coperto la vita più segreta, sconosciuta di Oriana Fallaci.
Nasce così un libro che va oltre l’immagine stereotipata della giornalista italiana perché Oriana non era solo dannatamente testarda e antipatica e neppure “soltanto” talentuosa e professionale. Lei era molto di più e quel di più ce lo rivela egregiamente Cristina De Stefano che ha saputo leggere oltre le righe dei numerosissimi appunti, lettere, poesie di Oriana sapientemente custodite dal nipote Edoardo Perazzi.
I virtuosismi letterari e l’autenticità di una scrittura dettata dalla rabbia e dall’orgoglio hanno garantito la popolarità di Oriana Fallaci. Ispirata dalla forza della ragione, la giornalista ha vergato decine di libri diventati poi successi editoriali e venduto milioni di copie in tutto il mondo conquistando il podio in un settore all’epoca predominato dai colleghi uomini. Suscitando invidie e gelosie, Oriana ha intervistato i potenti della terra, leader politici inarrivabili, celebrità internazionali, ha coraggiosamente affrontato pericolose situazioni di guerra dimostrando stile, curiosità, impegno, precisione, correttezza, rigore.

Il libro di Cristina De Stefano fa emergere la personalità di Oriana Fallaci molto diversa da quella che lei palesava. Mentre la stampa mondiale osannava le sue impareggiabili doti di inviata e apprezzava la giornalista italiana profondamente legata agli Stati Uniti, Oriana viveva intime e difficili storie d’amore, dimostrandosi agli uomini che tanto ha amato come una donna allegra, romantica, generosa. Poi avvenne l’attentato alle Torri Gemelle, l’avversità nei confronti dell’Islam, gli attacchi e le critiche, i battibecchi con l’indimenticabile Tiziano Terzani infine la più drammatica esperienza con il male ossia l’arrivo dell’alieno, come lo chiamava lei, il maledetto cancro, che ne causò la morte.

Uno dei tanti aspetti che rendono questo libro eccezionale è che l’autrice non solo riesce a svelare notizie ignorate dal grande pubblico, ma fornisce con onestà e obiettività il ritratto fedele di una donna. Cristina De Stefano scrive senza ipocrisia alcuna o presunzione tant’è che leggendo si ha l’impressione di vedere Oriana Fallaci con i suoi occhi luminosi, le sue lunghe mani sempre intente a far qualcosa come avvicinare la sigaretta alle labbra, battere sulla tastiera della macchina da scrivere o accarezzare la ciocca di capelli che le copriva il suo scintillante sguardo, sempre così fiero, spesso austero.
Proprio come quello che si nota nella copertina del libro. Lei. Semplicemente lei. Indignata dinanzi alle brutture della vita,a volte un po’ ostile nei confronti di Oriana che invece tanto la amava.


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