“San Francesco viene associato da molti alla pace, ed è giusto, ma pochi vanno in profondità. Qual è la pace che Francesco ha accolto e vissuto e ci trasmette?” Papa Francesco, Assisi 4 ottobre 2013.
Vorrei provare a rispondere a queste domande usando le parole di un carissimo amico, un frate del Sacro Convento d’Assisi, scomparso prematuramente quattro anni fa: padre Nicola Giandomenico. A lui devo la mia personale “scoperta” di San Francesco, della sua idea di pace e del suo modo di essere tra gli uomini e con la natura. Insieme a lui ho ideato e costruito la Tavola della pace, tante marce per la pace Perugia-Assisi e tantissime altre iniziative tese all’apertura, al dialogo e all’incontro con tutti.
“Francesco, mi disse un giorno padre Nicola, non ha mai tracciato una metodologia alla pace, ma da alcuni suoi scritti e da molti episodi della sua vita, possiamo agevolmente tracciare alcune linee metodologiche per un’azione concreta di promozione della pace.” E, con grande sintesi ed efficacia, mi presentò un decalogo di atteggiamenti, azioni e comportamenti che voglio riproporre all’attenzione di tutte le donne e gli uomini sinceramente impegnati nella ricerca della pace.
1. Credere nel positivo. Il positivo di ogni uomo e di ogni situazione va sempre ricercato e posto in forte evidenza. Bisogna credere nella forza motrice di tale creatività.
2. Rifiutare ogni pregiudizio. A contatto con le persone, occorre sempre prendere coscienza della cultura dell’interlocutore per apprezzarne le ricchezze ed avere la possibilità di valutare problemi e richieste. Ogni pregiudizio deve sempre essere messo da parte.
3. Riannodare i fili rotti. Compito di ciascun uomo è quello di compiere ogni tentativo per riannodare i fili rotti della comprensione e della collaborazione fraterna. Occorre sempre più prendere coscienza della propria vocazione alla pace.
4. Trascendenza della pace e vitalità della preghiera. La pace è anche dono di Dio, che va chiesto nell’umile preghiera. Pur essendo in mano agli uomini, la pace dipende anche da Dio che è al di sopra di tutti e più potente di tutti i potenti di questo mondo. Negli incontri bisogna aver cura che cresca la spiritualità in modo da poter uscire dai condizionamenti della pura materialità. La preghiera è propiziatrice di tale crescita.
5. Osare per la pace. La pace va ricercata nella rimozione di tutte quelle cause che producono la guerra e la divisione. Per cui non si può stare ad aspettare le decisioni dei grandi… non si può delegare l’impegno ad altri… Occorre prendersi la propria responsabilità ed osare per cambiare le cose.
* coordinatore nazionale della Tavola della pace