… mi può uccidere, ma non strazi quei corpi come uno sciacallo fa con i suoi cadaveri. Mia moglie e i miei figli non lo meritano …
Così scrive, il 14 novembre, Marco Piagentini, marito di Stefania e padre di Luca e Lorenzo, presidente onorario dell’Associazione dei familiari delle Vittime “Il Mondo che vorrei”, al presidente del Consiglio Letta. Marco, ustionato nella strage ferroviaria del 29 giugno 2009, oltre ad aver perso moglie e due bambini rimarrà permanentemente ferito tutta la vita. Un ustionato grave mai sarà ex-ustionato.
Lo Stato alla prima udienza del processo, il 13 novembre, non si è costituito parte civile. Sta trattando un consistente risarcimento (?!) sulla pelle bruciata di 32 suoi cittadini tra cui bambini, ragazze, giovani. Sta (s)vendendo la propria gioventù.
Lo Stato ha rinominato Mauro Moretti Amministratore delegato delle ferrovie dello Stato italiane (Fsi). Prima ha cestinato 10.000 firme raccolte a Viareggio per le sue dimissioni, poi lo ha riconfermato nel giugno 2010 ad un anno dalla strage ed infine lo ha rinominato il 9 agosto scorso, quando era stato rinviato a giudizio con l’accusa di essere responsabile dell’immane tragedia avvenuta nella stazione di Viareggio.
Lo Stato, più volte, ha blindato e spintonato i familiari delle Vittime, fino a strappargli di mano le foto dei propri cari. Fatti avvenuti a Roma Tiburtina, a Firenze, a Roma Termini, a Genova, a Montecitorio … E’ tutto documentato per chi non è stato presente.
Lo Stato ha recentemente tagliato centinaia di milioni di euro per la sicurezza e la manutenzione in ferrovia. Ha nominato cavaliere l’ing. Moretti e l’ing. Elia, Ad di Rfi anch’esso rinviato a giudizio per la strage ferroviaria.
Uomini di Stato, dal presidente Napolitano al presidente Letta, dal ministro Lupi al ministro Saccomanni, per citarne alcuni, fino ad oggi, mai si sono degnati di dare una risposta alla richiesta dei familiari di essere ricevuti.
Dobbiamo continuare … per mostrare quanto vigliacco (come scrive Marco) sia stato lo Stato in questi 53 mesi.
Con la rinomina di Moretti, lo Stato si è reso complice di una politica di abbandono sulla “sicurezza” in ferrovia; una politica che subordina beni inalienabili come la salute e la vita a logiche di mercato, di competitività, di profitto. Come potevano presidenza del Consiglio, ministeri dell’Ambiente e degli Interni, costituirsi parte civile nel processo sulla strage ferroviaria?! Si può inequivocabilmente affermare che sono stati ineccepibilmente coerenti e … complici.
Così lo Stato è salito, a pieno titolo, sul banco degli imputati della strage del 29 giugno 2009 uccidendo per l’ennesima volta le 32 Vittime e offendendo ancora feriti e familiari.
Associazione il “Mondo che vorrei”
Assemblea 29 giugno