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Delitti ambientali nella terra dei fuochi. La forte denuncia della Chiesa

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La questione delle pene lievi contro chi inquina non e’ un problema solo italiano.La presa di coscienza contro i delitti ambientali sta lievitando per fortuna in questi ultimi anni, in particolare laddove le ferite inferte ai territori sono stati più’ gravi. In quella parte a nord di Napoli e della provincia di Caserta denominata terra dei fuochi,ormai si parla con molta consapevolezza,di geocidio, biocidio o a mio giudizio più’ efficacemente di terricidio. Nei movimenti attivi per chiedere con forza le bonifiche la chiesa e’ molto presente e un sacerdote come don Patriciello (nella foto) e’ considerato dalla gente un punto di riferimento. Certamente,pero’, le parole del cardinale Crescenzio Sepe sono apparse una svolta che interroga la politica. Non a caso al “chi inquina e’ fuori dalla grazia di Dio e non merita la comunione” dell’Arcivescovo di Napoli sono seguite prese di posizione come quella della Cisl della Campania col segretario generale Lina Lucci che ha chiesto di estendere la “scomunica” anche a chi avendo ruolo e funzione istituzionale non si attiva per affrontare in maniera strutturale la questione rifiuti. Chiamato in causa anche il Governo nazionale Insomma l’anatema contro chi inquina ha innescato il circolo virtuoso della doverosità del vigilare e del fare per la salvezza di una terra martoriata.


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