Berlusconi è pronto all’attacco, ha mandato avanti ancora una volta i suoi maggiordomi minacciando la crisi senza attendere la riunione della Giunta per le elezioni del Senato Ha convocato l’Ufficio di presidenza del Pdl non a caso per venerdì ed ha fatto circolare la voce, molto insistente, che se il Pd voterà la decadenza dell’ex premier, se si opporrà al rinvio alla Corte Costituzionale della legge Severino, i ministri del Pdl si dimetteranno seduta stante. Le lettere con cui annunciano che lasciano il governo le ha già in mano Berlusconi. Altro segnale di guerra viene proprio dalla riunione dell’Ufficio di presidenza della Giunta del Senato. Non è stato possibile fissare il calendario dei lavori per l’opposizione dei senatori del Pdl che pretendevano di svolgere una seduta a settimana. Tutto rinviato a lunedì 9 quandola Giuntasi riunirà in seduta plenaria. Il Pdl Augello dovrà presentare la relazione, poi si andrà avanti a vista fissando di volta in volte le riunioni. Niente viene lasciato di intentato per rinviare il più lontano possibile il voto sulla decadenza da senatore. Fra i più attivi in questa operazione il capogruppo del Pdl al Senato, Schifani, con invenzioni a ripetizione fra cui quella di cambiare i senatori in Giunta perché avrebbero già fatto sapere come intendono votare. Anche questo è un segno della confusione che regna nel Pdl. Berlusconi tiene le fila, ad ogni ora del giorno, telefona a questo e a quello, ai falchi e alle colombe, prende di petto anche i suoi avvocati perché non riuscirebbero a trovare la soluzione per i suoi problemi.
Forte preoccupazione dei vertici Mediaset per riflessi sulle aziende
Fino ad oggi ha respinto tutte le proposte che gli hanno proposto. Nel frattempo si fanno sempre più pressanti le richieste dei dirigenti di Mediaset, a partire da Confalonieri, che temono pesanti ripercussioni da una crisi di governo provocata dal pregiudicato sulle aziende. Anche se non ha trovato conferma si racconta di una richiesta di incontro al Presidente della Repubblica proprio da parte dei vertici Mediaset. Ma non sembra l’aria, visto i rapporti che si sono creati in questi giorni fra il Capo dello Stato e esponenti del Pdl come GIanni Letta. Si racconta che Napolitano avrebbe mostrato tutto il proprio fastidio a fronte delle insistenze per un suo intervento che metta in “sicurezza” Berlusconi dalla decadenza per ora , poi si vedrà. Filtrano notizie da Palazzo Chigi che raccontano di telefonate in cui dal Quirinale si è fatto presente ai “ messaggeri”del pregiudicato i continui attacchi che soio portati a Napolitano da parte dei giornali del cavaliere, a partire dagli editoriali di Sallusti che sono ben altra cosa da una informazione critica. Si tratta di una campagna al limite del linciaggio politico , offensiva nei confronti della prima carica dello Stato. Sempre dal Quirinale sarebbero partite anche fotocopie a riprova delle campagna di stampa avviata dai media berlusconiani.
Obiettivo del pregiudicato: far ricadere su Napolitano le responsabilità della crisi
L’obiettivo del pregiudicato è chiaro, facilmente decifrabile, un gioco che scoprirebbe anche un bambino: far ricadere sul Presidente della Repubblica che negherebbe un salvacondotto per il pregiudicato la crisi di gover no di cui oggi Berlusconi avrebbe dato il preavviso convocando l’Ufficio di presidenza in via urgente. Ma non è detto, ormai è una abitudine, che domani neghi tutto. E il tormentone andrebbe avanti in attesa della riunione della Giunta