Dicono in molti che un politico condannato come Berlusconi, in qualunque altro paese civile si sarebbe dimesso per la vergogna. Ma la vergogna è il riflesso privato alla disapprovazione pubblica. E nel nostro Paese, questa disapprovazione è parziale e timida. Per esempio, ogni volta che Berlusconi osa parlare di “sentenza fondata sul nulla”, l’opinione pubblica dovrebbe intasare di telefonate e lettere le redazioni di giornali e telegiornali per protestare e ricordare la gigantesca evasione che ha messo in atto, per creare fondi neri per esigenze nerissime. Invece questo non accade. Né i partiti politici si mostrano scandalizzati da questa falsificazione, ma al massimo si limitano a dire che le sentenze vanno rispettate (ci mancherebbe…). Insomma, la vergogna dei politici corrotti ce la dobbiamo guadagnare con la nostra indignazione pubblica. Quella che esiste in qualunque paese civile.