Nel tempo dell’informazione consumata come un piatto a un fast food, il giornalismo colto e brillante di Nello Ajello risplende di luce perenne.
Giornalista di eccellenza, intellettuale di prim’ordine, Nello Ajello, scomparso oggi a 83 anni, lascia una testimonianza rilevante di un giornalismo capace di promuovere cultura e conoscenza, di coniugare in maniera lieve e mai banale notizia e saperi. Dalla notizia alla profondità della cose, della vita, della politica, della cultura politica. Dal Mondo, all’Espresso, a Repubblica, ai saggi per Laterza di cultura politica e di profonda analisi di quella comunista nel rapporto con gli intellettuali, lascia una lezione umana e professionale indelebile di libertà, autorevolezza sapienza critica. L’ironia colta dei corsivi è una dote di rara qualità espressiva che parla con finezza a tutti di cose e personaggi della complessità.
Oltre i suoi scritti e la sua lezione professionale (che conta anche un eccellente volume di “Lezioni di giornalismo” più che mai attuale), c’è oggi una leva di giornalisti di valore cresciuti accanto al grande collega, nei giornali in cui ha lavorato come nella sua famiglia. Al figlio e nostro collega Mario, alla figlia Elvira e a tutti i famigliari il profondo cordoglio dei giornalisti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.