Ha preso il via la campagna “99Parole per il cinema italiano” nella quale si chiedono 4 riforme essenziali per eliminare molti degli squilibri che penalizzano la maggior parte degli autori e dei piccoli produttori… causando una pesante ricaduta in tutto il settore in termini di minori opportunità per la piccola imprenditoria, per i talenti e per le professionalità. Tutto ciò provoca il profondo scopenso che condiziona pesantemente la stessa creatività, limitando gli spazi espressivi e l’utilizzo di nuovi linguaggi.
Indicinema con questa iniziativa vuole stimolare l’attenzione delle Istituzioni affinchè non si continui a ignorare l’urgenza di adottare queste misure. Altro non sarebbe che il corretto adeguamento a ciò che esiste in tutta l’Unione Europea la cui posizione è stata già ampiamente espressa su alcuni specifici elementi che riguardano i 4 punti che abbiamo voluto evidenziare.
Per tutti colro che vogliono un cinema più libero ma anche strumenti di mercato più moderni e dinamici, basati sull’equità e sul merito, questa campagna e la raccolta di firme che la sostiene sarà un’occasione per accellerare il percorso di innovazione e trasparenza del sistema cinema.
* Eliminazione dei Contributi percentuali sugli incassi, noti come “Ristorni al botteghino”*, per destinare quelle risorse alla creazione di un Fondo speciale per i film a basso costo e per la loro distribuzione.
* Nuovi criteri di composizione delle commissioni, che basino la loro valutazione esclusivamente sul valore dell’opera: commissioni formate su indicazione delle categorie professionali del settore, assicurando rapido avvicendamento e mantenendo l’anonimato dei selezionatori e dei selezionati fino alla pubblicazione dei risultati.
* Abolizione totale del Reference System**.
* Revisione dei budget ad opera di un organismo terzo, non pagato dai controllati, affinché i costi siano effettivi e trasparenti.
Tali iniziative, grazie a un più adeguato utilizzo delle risorse, consentiranno:
* un aumento consistente del numero di film prodotti;
* la diversificazione della proposta culturale, grazie alla garanzia di libertà espressiva a vantaggio della ricerca di contenuti originali e della sperimentazione ‘linguistica’;
* maggiore possibilità di valorizzazione e individuazione di nuovi talenti;
* creazione e sostegno di nuovi circuiti distributivi per la diffusione di opere indipendenti.
Per partecipare all’iniziativa potete scrivere a indicinema@indicinemaitalia.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto: “aderisco a 99 parole per il cinema italiano”, inserendo nel testo nome, cognome e professione.
IndiCinema promuove un modello di sviluppo del cinema indipendente italiano, mirato alla produzione e alla distribuzione, improntato su un rigoroso codice etico, che prevede un riordino delle metodologie di attribuzione dei finanziamenti, da parte delle Istituzioni e degli Enti locali. IndiCinema, per un cinema indipendente da un punto di vista creativo, libero da ogni condizionamento relativo ai contenuti e alla forma.
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* Il Ristorno al botteghino è un contributo versato dallo Stato al produttore di un film che premia ulteriormente i soggetti più forti e i film commerciali senza vincolarli rigorosamente alla produzione ravvicinata di altri film. E’ determinato in percentuale sugli incassi. A scalare, suddiviso per vari scaglioni. Una prima quota di rimborso del 25 per cento per incassi fino a 2 milioni e 600 mila; una seconda del 20 per cento fino a 5 milioni e 200 mila; una terza del 10 per cento fino a 10 milioni e 320 mila; una quarta del 7 per cento fino a 20 milioni e 700 mila. I titoli di forte impatto commerciale pescano tranquillamente in tutte e quattro le aliquote. Nel 2010, ad esempio:
“Benvenuti al Sud” che al botteghino ha totalizzato 30 milioni di euro, riceverà altri 2 milioni e 400 mila dal ministero.
“Io, loro e Lara”: 2 milioni.
“La banda dei Babbi Natale”: 1 milione e 800 mila.
“Natale in Sudafrica”: 1 milione e 900 mila.
“Maschi contro femmine”: 1 milione e 850 mila.
Anche se il Fus (Fondo Unico dello Spettacolo che finanzia tutto lo spettacolo – quindi anche il Cinema) fosse azzerato, quelle cifre spetterebbero comunque ai produttori. Con gli anni, il peso dei rimborsi è diventato insostenibile e toglie risorse da destinare ai film di interesse culturale nazionale, insomma al cinema di qualità. Nel 2007 il Fus ha riservato alla voce ristorni circa 20 milioni di euro. Nel 2008, sono saliti a 23; nel 2009, a 30; Nel 2010 a 35; nel 2011 la cifra dovrebbe aver toccato i 50 milioni, grazie allo strepitoso exploit commerciale di commedie come “Che bella giornata”, “Immaturi”, “Qualunquemente” e al pesare degli obblighi pregressi.
** Il Reference System è il sistema che indirizza le commissioni nella scelta dei film da finanziare. Ciascun progetto verrà valutato tenendo conto del curriculum del produttore e del cast. Sarà quindi prioritaria l’affidabilità imprenditoriale della produzione. Si basa su un punteggio che si ottiene con il successo al botteghino e con i premi vinti nei maggiori festival negli ultimi anni. Il reference system è in sostanza un filtro automatico. La Commissione dovrà esprimersi su un numero di progetti molto inferiore perché una sceneggiatura che non ha un punteggio adeguato non viene nemmeno presa in considerazione.
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