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Chi ha paura de “Il Casalese”?

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La sorte del libro “Il Casalese” – ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoro – edito dalla piccola casa editrice “Cento Autori” di Pietro Valente verrà deciso nei prossimi giorni. Nell’udienza di martedì 24 aprile il giudice Anna Giorgia Carbone, della sezione specializzata in materia di proprietà industriale ed intellettuale del tribunale di Napoli, si è, infatti, riservata di decidere. Durante l’udienza presso il palazzo di giustizia partenopeo sono state riformulate le conclusioni da parte dai legali di Giovanni Cosentino, fratello dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, che con procedura d’urgenza, avevano richiesto il sequestro e la distruzione delle copie del volume  nonché 1,2 milioni di euro di risarcimento danni.  Dopo la richiesta di rinvio concordata nell’udienza dello scorso 5 aprile, i legali di Cosentino hanno “abbandonato” la richiesta di risarcimento nella procedura d’urgenza.

“Ho rappresentato le ragioni della casa editrice al magistrato, replicando a tutte le contestazioni mosse dai legali di Giovanni Cosentino. Alla luce di ciò ritengo che il ‘Casalese’ sia la migliore e più realistica immagine di una certa Italia ostaggio di subculture politiche”. E’ stato il commento di Pietro Valente, amministratore delle Edizioni Cento Autori. La domanda sorge spontanea: ma a chi mette paura il manoscritto firmato da nove giornalisti che narra – senza censure – l’escalation della famiglia del  deputato Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia con delega al Cipe, ex potente coordinatore regionale del Pdl che per ben due volte ha scansato il carcere grazie alla Camera dei Deputati che non ha concesso l’autorizzazione a procedere?

Il libro contiene una biografia non autorizzata dell’esponente politico del Pdl, che da consigliere comunale di Casal di Principe è arrivato al governo con Silvio Berlusconi. Una straordinaria carriera politica stroncata dalle rivelazioni di sei pentiti che lo hanno indicato come il referente nazionale della più sanguinaria e potente tra le cosche della camorra: il clan dei Casalesi. Il racconto è aggiornata fino alle ultime vicende processuali e politiche che da anni occupano le prime pagine dei giornali e i titoli d’apertura dei Tg nazionali.  Senza scomodare Ray Bradbury e il suo Fahrenheit 451, più banalmente l’editto casertano certifica, non avevamo dubbi, il crepuscolo dei Cosentinos.


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