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Inpgi, conti ok ma calano contrattualizzati. Camporese, “la crisi produce emorragia di posti di lavoro anche nell’editoria”

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“Un avanzo economico di 11,1 milioni di euro nell’esercizio 2012, questo il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell’Inpgi gestione principale ratificato oggi all’unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre in maniera unanime, dal Consiglio di amministrazione. Particolarmente brillante il risultato del rendimento complessivo della gestione patrimoniale, che per il 2012 si attesta al 10,28% netto, il livello più alto dell’ultimo triennio. Traguardo che dimostra la bontà delle scelte – adottate dall’Ente – ispirate alla diversificazione degli investimenti delle risorse finanziarie interne”. Lo scrive in una nota l’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia. “Sul fronte degli investimenti mobiliari il 2012 ha mostrato i segni di ripresa indotti soprattutto dalle efficaci misure adottate dalla BCE, il comparto immobiliare invece, pur avendo fatto registrare nel 2012 maggiori entrate pari al 3,95% in più rispetto al 2011, subisce gli effetti negativi dell’applicazione dell’IMU che rispetto all’ICI ha determinato uno scostamento tra le due imposte del +164,8%. Nella Gestione separata il rendimento netto contabile dell’intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 9,14%. Il perdurare della crisi del sistema dell’informazione, ed in particolare delle aziende editoriali piccole e grandi, ha avuto un effetto negativo sull’occupazione e di conseguenza sul monte contributivo. L’Inpgi ha infatti registrato una riduzione di ben 685 rapporti di lavoro rispetto all’anno precedente (-3,8%). L’Istituto, tuttavia, continua nella sua mission di welfare integrato con interventi a sostegno del reddito (+43% rispetto al 2011) per gli iscritti privi di occupazione o che vedono significativamente ridotte le loro retribuzioni”.

“Le aspettative che molti riponevano nel 2012 – afferma il Presidente dell’Inpgi Andrea Camporese (nella foto) – come momento dell’inversione di tendenza nell’andamento dell’economia del Paese sono state disattese dai risultati registrati nel corso dell’anno. Specie nel settore dell’editoria si è registrato il perdurare della crisi economica che ha determinato l’intensificarsi dell’emorragia di posti di lavoro. Tuttavia, non posso non segnalare la necessità urgente di condivisione dei costi rilevanti sostenuti dall’Ente nel medio termine e, allo stesso tempo, la responsabilità insieme alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana di formulare ipotesi inclusive nel mercato del lavoro che possano intercettare un ciclo economico positivo che potrebbe giungere alla fine del 2014. Nell’immediato, oltre a ribadire l’impegno dell’Istituto nell’intervento a sostegno dei colleghi maggiormente colpiti dalla crisi, mi sento di tranquillizzare i nostri iscritti assicurando loro la sicurezza dei conti dell’Ente, certificata anche dallo stress test a 50 anni a cui recentemente il Ministero del Lavoro ci ha sottoposto. A riprova di ciò aggiungo che, proprio mentre il Consiglio generale ratificava il bilancio consuntivo 2012, i due Ministeri covigilanti ci notificavano l’approvazione ufficiale del bilancio di previsione 2013 unitamente all’assestamento 2012”.


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