Chi è stato Don Gallo? Un eretico santo? No, un cattolico lontano dal potere, che amava l’umanità dell’uomo. Un testimone di fede fra prostitute e transessuali. Un prete che batteva i vicoli di Genova, come quel suo amico, Fabrizio De Andrè, che gli aveva ispirato un vangelo. Era un esorcista, che combatteva il demonio con l’arma finale, con un sorriso. Ora è morto! Papa Francesco andrà al suo funerale?
Vi giuro che non capisco cosa abbiano combinato, ieri, con la legge elettorale. “Un altro Porcellum, rissa Pd – PDL”, titola Repubblica. “Pd e PDL divisi” incalza La Stampa. Ma divisi su che? Il Corriere parla d’altro. Insomma, cosa hanno deciso? Avrebbero concluso che si deve unificare il premio di maggioranza, che si calcolerà su base nazionale al Senato come alla Camera. Se così fosse stato prima del 24 febbraio, Bersani ora sarebbe al governo. Ma, appunto, per evitare che si governi con il trenta per cento e scongiurare l’intervento della Corte costituzionale, avrebbero introdotto una soglia più alta per ottenere il premio, il 40 per cento dei voti validi. Per capirci, Berlusconi avrebbe preso il premio nel 2008, e Prodi nel 2006, pur avendo superato l’avversario solo d’un soffio. Ma ora c’è il movimento 5 Stelle, il bipolarismo se non è finito, non sta bene. Allora? Certo se Berlusconi si alleasse con Monti, se tutte le televisioni infierissero sulla crisi del Pd e sull’inaffidabilità di Grillo…..Potrebbe darsi un 40 per cento al centro – destra e tutti gli altri (divisi) a spartirsi il 60, messi fuori gioco dal “porcellinum”.
Ma di che stanno parlando? La prima vergogna della legge Calderoli, quello che la rende una “porcata”, è il meccanismo di nomina dei parlamentari. Che vengono selezionati e imposti dal Capo delle coalizione. E quello non si tocca. Che vogliono gli elettori, pure scegliersi gli eletti?. La seconda truffa della legge porcata è proprio in quel premio di maggioranza alle coalizioni, che ha trasformato la seconda repubblica in una rissa permanente. Tra il 2006 e il 2008, l’Unione da Rifondazione e Mastella, non lasciò governare Prodi. Tra il 2008 e il 2011 siamo stati spettatori della rissa Berlusconi – Fini, che litigavano già prima ma si erano messi insieme proprio per ottenere quel premio di maggioranza. E lì torniamo? A una governabilità che non governa? A matrimoni d’interesse per spartirsi prebende e sotto governo, a dispetto degli elettori?
Lo dico senza peli sulla lingua. Se a quelli che ieri si sono riuniti fosse interessato qualcosa di quel che pensano i cittadini. Se avessero inteso su un autobus o al mercato il grido di dolore che si alza dal paese, la sfiducia profonda per quasi tutti i protagonisti della cosiddetta seconda Repubblica. Beh, avrebbero deciso una cosa semplice. Intanto eliminiamo la legge Calderoli. Poi si vedrà se sapremo proporre un nuovo sistema di regole, efficaci e condivise. E per eliminare la porcata bastava poco. Abrogare il porcellum per tornare alla legge precedente, tutt’altro che perfetta ma non una “porcata”. Oppure: via il premio, grande o piccolo, e tornino le preferenze. Votiamo con la proporzionale chi ci pare, gli eletti cercheranno poi intese per governare.
E il sistema francese, con l’elezione diretta del Presidente della repubblica, il Cancellariato tedesco. il doppio turno di collegio senza cambiare la forma dello Stato? Parliamone in Parlamento, senza inventare convenzioni né comitati, dove i capi bastone possano mettere i loro amici, più o meno esperti. Aggiungo una dedica al gruppo dirigente dei Democratici, quello che si è diviso ma che resiste, che si riunisce da qualche parte, che corre in soccorso (anche non richiesto) dell’inesperienza dei nuovi eletti e teme il primitivismo dei 5 Stelle. La questione della legge elettorale non è, oggi, materia per professionisti della politica. È la questione centrale della nostra democrazia. Semplice ed essenziale. Oggi, come nel 48, i cittadini chiedono, a torto o a ragione, di essere rappresentati. Vogliono sapere che si fa con il loro voto. Voi, professionisti della Seconda Repubblica da vent’anni parlate di “governabilità”, guardate alle leggi elettorali (talvolta anche costituzionali) una scorciatoia per andare al governo. Per favore fermatevi!