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Darknet, il lato sommerso del web

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di Valentina Leone

Traffico di armi, stupefacenti e organi. Pedopornografia, manuali per fabbricare ordigni o per organizzare truffe finanziarie.  Ma anche rivendite di farmaci, prodotti Apple e imbarcazioni. Un vero e proprio mercato nero. Dove? A meno di un passo dai nostri occhi: in Rete. O, per meglio dire, nell’altra rete: uno spazio virtuale chiamato Darknet, parallelo a quello che noi conosciamo e quotidianamente frequentiamo, ma di proporzioni enormemente e spaventosamente più ampie, che molti stimano di 1 a 500. Accedervi non è immediato, occorrono alcuni suggerimenti ed è necessario scaricare un programma che anonimizza il traffico di utenti e server. Pochi secondi, e le porte di questo immenso cono d’ombra si spalancano: il punto di partenza è una pagina “Wiki”, ovvero una pagina sul modello Wikipedia, che raccoglie e cataloga in base ai contenuti numerosissimi siti visitabili.

I business importanti, quelli che fanno confluire nelle casse dei gestori milioni di dollari, sono principalmente tre: pedopornografia, gioco d’azzardo e stupefacenti. Il narcotraffico, la vendita di droghe di ogni genere sembra essere un giro d’affari più che collaudato: i siti principali, che offrono dalla cannabis all’MDMA sono tre, ma il più conosciuto è Silk Road, addirittura ribattezzato “l’Amazon delle droghe”. I pusher virtuali sono sparsi in tutto il mondo, garantiscono spedizioni “sicure” e talvolta fanno anche dei veri e propri “sales”, cioè sconti o svendite. Ma quali sono i metodi di pagamento? Nel mondo della darknet l’unica valuta accettata per il pagamento è il bitcoin, ovvero una moneta virtuale. Il suo valore, al momento della nostra visita, è di 71,62 Euro per bitcoin. Il problema è che a differenza delle valute a corso legale, il bitcoin sfugge a qualsiasi tipo di controllo perchè è stato creato in maniera decentralizzata e quindi non esiste alcun parametro o strumento di analisi finanziaria ufficiale. Eseguire il cambio non è semplice e occorre avere una conoscenza minima dei circuiti di money transfer,ma praticamente tutti i siti spiegano dettagliatamente le procedure necessarie. La questione della valuta è cruciale, perchè la possibilità che flussi di denaro così ingenti transitino al riparo da qualsiasi forma di controllo, soprattutto per quel che riguarda le norme su evasione e riciclaggio, crea un’economia invisibile, che quasi sempre va ad arricchire .le grandi organizzazioni criminali, nazionali e internazionali, abilmente nascoste dietro server anonimi e account criptati. La particolarità è che il denaro frutto di commercio illecito viene immediatamente ripulito sempre attraverso un complesso reticolato di trasferimenti estero su estero tramite conti Paypal creati appositamente.

Ma nella darknet, oltre ai colossi del business illegale, ci sono numerosi siti che offrono i servizi più disparati: documenti e carte di credito falsi, account Paypal hackerati e rigenerati, manuali che spiegano nei dettagli come strutturare truffe di diverso tipo e complessità, dalle false offerte su Ebay all’insider trading. Un paio di siti, che naturalmente non citeremo, offrono sicari a pagamento, con annesso tariffario: la vita di un comune cittadino vale circa 25.000 $, l’assassinio di un politico di rilievo quota cifre a sei zeri. Non sempre, ovviamente, quello che trova sulla darknet è affidabile, spesso sono truffe e una volta rimasti vittima naturalmente recuperare i soldi è impossibile. Il commercio di armi è un altro grande business: si vende di tutto, dalle pistole di piccolo calibro a mitra e fucili. Quasi sempre si tratta di vendita al dettaglio o per un massimo di pochi pezzi, ma è un’attività fruttuosa soprattutto perchè si trovano anche armi, come mitra o kalashnikov, che non sono vendibili nemmeno a chi possiede il porto. E, soprattutto, nei paesi in cui la legislazione in materia è molto restrittiva rispetto al possesso di armi la domanda finisce col riversarsi nei canali illegali del mercato nero. Il mercato del sesso e della prostituzione anche qui è tenuto in vita da milioni di visite e altrettante richieste: alcuni siti offrono uomini e donne a pagamento, spesso anche minorenni, per chi intende dedicarsi al turismo sessuale in Cambogia o Thailandia, mete dal primato tristemente noto. Ma, in realtà, per ciascun paese vi sono migliaia di siti in cui acquistare una prestazione sessuale, virtuale o reale . Il problema è che, come spesso accade anche nella realtà, non sempre la prostituzione è un atto volontario e quasi sempre chi si arricchisce e organizza vere e proprie tratte è, ancora una volta, la criminalità organizzata.

Ma quello che mai si potrà trovare navigando attraverso Google o i classici motori di ricerca, e che invece nella Darknet è accessibile al pari di un sito che offre prodotti Apple a metà prezzo, è il numero spaventoso di siti dedicati a pedofilia e pedopornografia. Milioni di immagini raccapriccianti, video, chat istantanee dove migliaia di utenti ogni minuto commentano compiaciuti di quell’orrore, conversazioni dalle quali si intuisce che sono spesso gli stessi genitori ad abusare dei propri figli. Scene di sadismo, pose e atti sessuali espliciti. Anonymous, gruppo di attivisti hacker, ha lanciato diverse campagne contro la pedofilia in rete, ed ha recentemente pubblicato e oscurato una lunga lista di siti con contenuti pedopornografici, i quali si trovavano proprio nella Darknet. Chiudere definitivamente questi siti è pressochè impossibile. Per ogni server c’è un server intermediario che fa da nodo di una rete infinita, fatta di diversi circuiti attraverso i quali passano i dati, i quali seguono ogni volta un percorso differente. Ricostruire queste reti è impossibile, e il server che alle 21 risulta localizzato a Dubai, alle 21.05 verrà segnalato in Australia o in Egitto, ad esempio. Bastano pochi giorni, e il sito riapre tranquillamente.

Eppure questo non è tutto, perchè pedofilia, traffico di armi o di organi sono temi all’ordine del giorno sulle nostre pagine di cronaca. Argomenti rispetto ai quali c’è stata una sensibilizzazione, poichè questioni drammatiche di cui si discute quasi quotidianamente. Ma c’è di più. Prima di terminare il nostro viaggio, diamo un’occhiata ad alcuni forum: c’è un po’ di tutto, topic dove si discute su come organizzare truffe, altri dove si chiedono suggerimenti sui circuiti di pagamento più sicuri, altri dove si dibatte semplicemente su temi di attualità. Ma qualcosa attira la nostra attenzione: in una discussione, un utente parla di  un sito dove un gruppo di scienziati arruolerebbe principalmente clochard, bambini e donne incinta da utilizzare come cavie per esperimenti. Si intuiva che diverse persone si erano già prestate, in cambio di denaro ovviamente. Un particolare che conferma lo scenario che pian piano va delineandosi: siti che vendono bambini e donne asiatiche o dell’est europa, pedopornografia, pedofilia, turismo sessuale, armi e stupefacenti. C’è una vera e propria tratta, una tratta dove la bilancia pende sempre a favore del denaro e dove dall’altro lato corpi e oggetti vengono ammucchiati e valutati indifferentemente.

Naturalmente sulla Darknet non c’è solo questo: ci sono siti attraverso i quali poter scaricare musica, film o libri. E ci sono anche molti forum dove utenti di paesi nei quali è applicata una forte censura, possono discutere liberamente di questioni politiche o avere accesso a documenti e materiale di cui i regimi hanno vietato la circolazione e la libera diffusione. La sensazione che resta, però, una volta riaccesa la luce, è  che si tratti di una lotta ad armi impari, dove la bilancia inevitabilmente penderà sempre dalla parte del denaro e dell’impunità delle grandi organizzazioni criminali. A meno di un passo dai nostri occhi.

Da liberainformazione.org


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