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Lo “spirito di Spineto” Regole per governare. Ma sul che fare solo enunciazioni

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Ora, quando  il governo si troverà in difficoltà, si evocherà lo “spirito di Spineto”. Basterà  battere due colpi sul tavolo rotondo, quello delle sedute spiritiche, appunto e eventuali dissensi, contrasti, fra ministri, fra Pd e Pdl si scioglieranno come neve al sole. Era iniziato male il ritiro nella abbbazia  che sorge a Sarteano, nel senese, terra splendida. Pioveva non solo nel senso meteorologico. Fra Letta e Alfano erano corso parole non proprio nel segni di amorosi sensi. Nell’auto che li portava all’abbazia  se ne erano dette, non date, per l’esattezza, di santa ragione. Era ancora caldo il comiziaccio di Berlusconi e la manifestazione di Brescia contro la magistratura con partecipazione del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno. Il Pd non poteva tollerare che esponenti del governo di cui è presidente un suo esponente, vicesegretario addirittura fino alle dimissioni di Bersani, facesse parte di una cagnare insopportabile. Lo stesso Letta e il neosegretario Epifani avevano parlato di una  miccia accesa. E’ finito bene con il sole che è tornato a splendere, foto di gruppo all’aria aperta, sul prato proprio mentre la Boccassini  pronunciava una dura requisitoria contro Berlusconi . Bisognava darsi delle regole, un metodo di lavoro. Letta al termine del “ conclave”, in conferenza stampa,ha confermato l’accordo già annunciato. . “La decisione che abbiamo assunto- ha detto-è di attenersi a una regola per la quale i ministri si occupano del governo, attraverso i loro settori specifici, con un impegno a stare fuori dalla vicende più prettamente politiche e partitiche a partire dalla campagna elettorale per le amministrative”.  Si terranno a distanza da manifestazioni e comizi elettorali. “ Una decisione –prosegue–che ci è parsa di buon senso per superare problemi che ci sono e che non si risolvono con la bacchetta magica: per lavorare abbiamo bisogno di regole. Su questo punto non aggiungerò altro, spero che parlino i fatti”

Un percorso fatto di quattro obiettivi prioritari
Il premier ha tenuto a sottolineare : “La premessa dell’azione di governo è che stiamo cominciando a conoscerci e dovremo fare un lavoro il più possibile comune con regole di linguaggio improntate sulla franchezza e lealtà reciproca”. Lo “spirito di Spineto”, evocato  dal premier “ ha permesso un confronto a tratti duro, da cui, però, sono uscite decisioni assunte insieme, che applicheremo insieme”. Un metodo che il presidente del Consiglio intende applicare ancora.   Stante il fatto che problemi di metodo si presenteranno spesso  ci saranno molte occasioni per organizzare  ritiri.< Per fortuna siamo un paese dove le abbazie non mancano.  Del resto lo stesso Alfano ha subito detto che i problemi ci sono   “ma non ci faremo sopraffare perché ci occupiamo dei problemi del Paese e lavoriamo per il bene dell’Italia”.   Comunque è importante e lo sottolinea anche il neo segretario del pd, Guglielmo Epifani, che perlomeno si siano stabilite regole e modalità per affrontare i problemi. Non si è entrati nel merito dei contenuti, ma si è tracciata una “ road map,” un percorso fatto di quattro punti. più lavoro per i giovani, il decreto Imu “in fase di finalizzazione”, un pacchetto di “agevolazioni fiscali” per “gli italiani che vogliono fare” e l’avvio di una riforma della politica che “arrivi a un punto di non ritorno” . Tutto entro  100 giorni. “E che non può fallire”, dice  Enrico Letta. E sulla giustizia per la cui “ riforma” preme Berlusconi e sappiamo tutti cosa intenda il Pdl per riforma, l’assalto all’arma bianca all’autonomia della magistratura, Letta dice che  “ è in cantiere ma con una gittata più lunga rispetto ai quattro  “ assi “ prioritari individuati per i quali siamo ancora fermi alla enunciazione. Dal prossimo consiglio dei ministri che si riunirà venerdì, sarà questa una giornata  fissa,dovranno uscire provvedimenti che riguardano l’Imu e la cassa integrazione con relativa copertura finanziaria. Di sodati non si è parlato.  Il ministro Saccomanni, concluso il “ conclave”  è subito partito alla volta di Bruxelles dove  alla riunione dell’Eurogruppo conta di ottenere risultati positivi  per escludere  dai vincoli del 3% gli investimenti  che producono lavoro.

Esperti esterni e Convenzione per le riforme costituzionali
Per quanto riguarda le riforme ,elettorale, costituzionali, per le quali si punta a coinvolgere tutte le forze politiche, il governo nominerà subito una commissione di esperti esterni per le riforme costituzionali, presieduta dal premier- ha detto- che nei primi 100 giorni elaborerà idee da consegnare ai presidenti delle Camere che speriamo possano per allora consegnarla alla Convenzione”.  Ciò significa che si procederà su un doppio binario. La Convenzione resta in campo ,dovrà essere istituita  con legge. Lavorerà in parallelo con gli esperti. Non si capisce perché devono esserci due organismi per affrontare i medesimi problemi. Letta precisa:”L’idea che il governo suggerirà alle forze politiche dovrebbe essere un organo composto dai componenti dalle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, e i presidenti dovrebbero, sempre nella nostra idea, presiedere questo organismo”.. Vale a dire “il presidente Finocchiaro per il Senato e il presidente Sisto per la Camera. Questo organismo lavorerà per fare la riforma costituzionale”, ha sottolineato  Letta. Nel frattempo “il governo  nominerà una commissione per le riforme formata da esperti esterni che sceglieremo mettendo insieme le più importanti personalità. Sarà presieduta dal premier che ne delegherà la presidenza al ministro delle Riforme”.

Riforma elettorale ,prioritaria l’abolizione del “ porcellum”
Il problema è molto complesso e c’è il rischio che la riforma elettorale rimanga in coda e finisca in un vicolo cieco. Sempre Letta ci tiene perciò a spiegare che  subito si devono affrontare due problemi: l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e insieme l’applicazione di quanto prevede la Costituzione  in materia di regole a questo proposito.  L’altra priorità  indicata dal premier è l’abolizione del “porcellum”. Afferma Letta: “Con questa legge elettorale non si può andare a votare, è ciò che vogliamo escludere. Quindi in tempi rapidi possiamo avere una rete di protezione, di cui si occuperà il ministro Quagliariello, per la quale non ci sia la paura, se succedesse l’imponderabile, di andare a votare con questa legge”. Tradotto dal politichese: se non si arrivasse a definire una nuova legge elettorale slo spirito dii dovrebbe votare con il  “ mattarellum”. Forse questa è la cosa più importante che  lo “ spirito di Spineto” ci consegna. Infine un problema molto importante: Quello di cui si è discusso fa parte delle intese, larghe, forse troppo,su cui è nato l governo. E tutto quello che sta fuori, a partire dai diritti delle persone, conflitto di interessi, cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, tanto per citare alcune questione come la  mettiamo? Il Parlamento sarà libero di pronunciarsi  con maggioranze variabili , diverse da quella che sostiene l’esecutivo o i vincoli di governo impedirebbero il libero esercizio della democrazia? Letta si limita a dire: “E’ evidente che le maggioranze variabili rendono complicata la vita del governo.Dopodiché – le forze politiche si assumeranno le responsabilità sui diversi temi”.

 


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