Con viva e vibrante soddisfazione il rappresentante generale di governo sul territorio, capo supremo dell’ordine e sicurezza pubblica dunque coordinatore delle forze di polizia, s’è presentato al comizio bresciano indetto dal suo leader politico (senatore della repubblica) avente per oggetto: rivolta contro la magistratura. E’ lo stato di diritto e la Costituzione sulla quale il ministro ha giurato (“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”) e non la giornalista, a rivelarci che colà il ministro dell’interno non era proprio presentabile.
Quanto al fatto che lo stesso sia anche vice capo di governo è elemento paradossale, ma purtroppo con gli incontenibili paradossi, il nostro Paese ci ha costretto a convivere. Fanno tutti capo alla (paradossale, ma mostruosa in democrazia) conflittualità d’interessi che riveste e su cui investe quel leader politico che a Brescia ha invitato la folla a contestare uno dei tre poteri dello Stato alla presenza del ministero dell’Interno!!
Siccome siamo in res publica, pretendiamo che qualcuno finalmente risponda a domanda fondamentale: che dobbiamo intendere per “cosa”?