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Pd. Le correnti vanno in Assemblea e mettono l’elmo

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Come il prode Anselmo. Man mano che ci si avvicina alla Assemblea nazionale,prevista  per sabato 11, che deve decidere  chi guiderà il  Pd  nel percorso necessario per arrivare al Congresso con data da stabilire, le correnti e le clientele si armano di tutto punto, mettono in testa un simbolico elmo. Leggendo le cronache dei giornali c’è da rimanere basiti, parola molto di moda per indicare qualcosa di più di meravigliare. Da una parte hai gli iscritti che non digeriscono  il governo delle larghe intese, perché di questo si tratta o comunque così percepiscono l’alleanza con Berlusconi. Avevano creduto che finalmente il centrosinistra vincesse le elezioni, andasse al governo invece sono arrivati primi ma senza maggioranza al Senato per poter governare. Non  solo il Pd ha perso circa tre milioni di voti. Consolazione magra , il Pdl ne ha persi più di sei milioni. Avevano creduto che in fondo il governo dei tecnici fosse stata una necessità anche se in tanti pensavano che, forse, sarebbe stato meglio andare alla urne e non pagare un prezzo altissimo per le politiche di Monti. Oggi si scopre che è stato raggiunto  l’obiettivo imposto dalla Unione europea, il deficit al 3%, e, contemporaneamente, la situazione economica e sociale del Paese è sull’orlo del baratro, come prima più di prima.

La politica  ai margini del lavorio delle diverse anime
Importa molto alle correnti, alle aree, alle diverse anime del Pd? Ne parlano? Si dividono, magari, su questioni politiche? Ci sono una sinistra, un centro, una destra ben visibili, magari poi divisi anche al loro interno? Insomma agli elettori, ai militanti, a agli iscritti che raccontano i capi, capetti, sottocapi ? Dicono solo che bisogna spiegare, quasi che il popolo del Pd fosse fatto di di bambini che frequento asili e  scuola materne. Speriamo che la colpa sia dei giornalisti, ne hanno molte per la verità, che ogni giorno ci  raccontano di come le truppe si stanno predisponendo in vista della Assemblea. Primo interrogativo: si elegge un segretario e un reggente?  Fra persone normali si suppone che non essendoci un segretario perché Bersani  si è dimesso si possa eleggere un nuovo segretario. Poi al Congresso si vedrà. No, qui siamo alle finezze. Un reggente, magari attorniato dai capicorrente o da chi da loro indicato, darebbe a tutti più “  garanzie” Tradotto in parole povere: una specie di re travicello piovuto ai ranocchi. Potrebbe andare bene anche un segretario ma deve essere di garanzia per tutti.

Alla ribalta i nomi di Epifani e Cuperlo
Ecco venire alla ribalta il nome di Guglielmo Epifani, già segretario generale della Cgil che ha qualche pratica di direzione avendo guidato una organizzazione di più di cinque milioni di iscritti. Sembra vada bene, poi a qualcuno nasce il dubbio, che sia un bersaniano?. Allora entra in scena il nome di  Gianni Cuperlo, 51 nni, in gioventù segretario dei giovani comunisti. Un dalemiano di peso dice lo candidiamo noi. Non crediamo gli abbia fatto un buon servizio , nel caso, si tratterebbe di un dalemiano anomalo. Sarebbe sostenuto oltre che dai dalemiani anche dai renziani . E già che ci sono ci si mettono pure i cosiddetti “giovani turchi”, gli Orfini, i Fassina, gli Orlando, la sinistra del partito si dice. I veltroniani sono incerti, vorrebbero uno dei loro. Epifani non va bene,  ricorda moltola Cgil, gli scioperi, le lotte , l’articolo 18. I popolari di Fioroni poi non hanno dubbi, vade retro Epifani C’è qualcosa di politico che lega queste correnti?  Nel caso si tratta di   una alleanza  simile a quella di governo fra Pd e Pdl e Lista civica: centro, centrosinistra,  destra, con varie sfumature. Poi  ci sono i frenceschiniani, i bindiani , naturalmente i bersaniani,una volta maggioranza. Già che ci siamo escono fuori altri nomi, quello di Errani, il presidente dell’Emilia, di Chiamparino, ex sindaco di Torino, trasformato in banchiere, già candidato presidente della Repubblica in quota renziana. Forse la fila non è finita. C’entra qualcosa la politica ? No, ma è un problema ?


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