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Napolitano rieletto al Quirinale. Rodotà: “vicenda faticosa. Giusto discuterne ma riconoscere legittimità costituzionale”

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Giorgio Napolitano è stato eletto per la seconda volta, presidente della Repubblica italiana. Raggiunto il quorum (504 schede), ha ottenuto 738 voti . Con circa 217 voti, Stefano Rodota’ alla sesta votazione supera di nove preferenze la somma dei grandi elettori di Movimento 5 Stelle e Sel, i partiti che ufficialmente lo sostenevano per la presidenza della Repubblica. “Auspico fortemente che tutti sappiano onorare i loro doveri concorrendo nel rafforzamento delle istituzioni repubblicane”. Lo ha detto Giorgio Napolitano dopo aver ricevuto la notifica ufficiale della avvenuta rielezione. “Tutti, ha continuato, “guardino come ho fatto io alla situazione difficile del Paese, ai suoi problemi, alla sua immagine e al suo ruolo nel mondo”.
“Condividiamo le parole di Stefano Rodotà – scrive Articolo21 in una nota – che, nel rivolgere il saluto al rinnovato Presidente della Repubblica afferma: “oggi c’e’ una vicenda faticosa, difficile che si e’ conclusa. Come tutte le vicende parlamentari e’ giusto discuterne ma penso che bisogna riconoscere a queste vicende la legittimita’ costituzionale”.

Le prime reazioni (aggiornamento in tempo reale)

Martin Schulz (presidente dell’Europarlamento): “Ringrazio il presidente Napolitano per la sua assunzione di responsabilita’ e per la generosita’ nell’accettare il mandato in un momento cosi’ difficile, confido che la sua figura istituzionale e la sua esperienza contribuiranno a fare uscire il Paese dallo stallo e a ritrovare la stabilita’, la fiducia e la coesione necessarie tanto all’Italia quanto all’Europa”.

Laura Boldrini (presidente Camera): “La generosita’ con la quale ancora una volta Giorgio Napolitano si e’ messo a disposizione della Repubblica e’ una ricchezza per tutti i cittadini italiani. Per questo gli esprimo la gratitudine mia e di tutta la Camera dei deputati. Sono certa che, anche nel mandato che oggi ha inizio, sapra’ essere, come e’ stato nei sette anni trascorsi, un punto di riferimento fondamentale per l’unita’ del Paese e per le istituzioni democratiche”.

Mario Monti: Ora serve il serio impegno di tutti per corrispondere alla grande generosita’ del Presidente della Repubblica cui deve andare la gratitudine di tutto il mondo politico e della societa’ italiana. Siamo molto grati al Presidente Napolitano per aver accettato di servire l’Italia come guida istituzionale e morale in un momento molto difficile. Nessun altro ha la sua autorevolezza, il suo equilibrio, la sua capacita’ di mobilitare sforzi convergenti. A Napolitano, un grazie dal profondo del cuore. Scelta Civica corrispondera’ con molto impegno alla disponibilita’ del Presidente”.

Andrea Riccardi (ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione): “In un momento di difficile crisi economica e politica, la rielezione di Giorgio Napolitano segna una grande speranza per il Paese. La decisione di Napolitano di restare al servizio della Repubblica dimostra il suo altissimo senso dello Stato e il suo amore per l’Italia. Non possiamo pero’ approfittare della generosa disponibilita’ del capo dello Stato per ripetere sterili contrapposizioni, personalismi e protagonismi. Dobbiamo metterci tutti al lavoro, responsabilmente e con passione, per ridare credibilita’ e efficienza alle nostre istituzioni democratiche, affrontando tutti insieme le riforme di cui l’Italia ha bisogno e consentendo la nascita di un governo che porti il Paese sulla via della ripresa. La nostra gratitudine al presidente Napolitano deve diventare subito un impegno per riconciliare un Paese diviso e frammentato anche nella rappresentanza politica e difendere le conquiste della democrazia”.

Ignazio Marino (Pd): ”I miei sinceri auguri a Giorgio Napolitano. Il Presidente, che aveva espresso con forza la sua contrarieta’ alla rielezione, ha mostrato ancora una volta grande senso dello Stato e di responsabilita’ mettendo a disposizione la sua esperienza e la sua autorevolezza di fronte all’incapacita’ dei partiti di trovare una soluzione condivisa. La sua elezione ci consente di uscire da uno stallo nocivo per il paese. Lo ringrazio come membro delle istituzioni e con l’affetto che mi lega a lui”.

Laura Puppato (Pd): ”Ho votato per Napolitano, e’ evidente che la scelta non poteva che essere per il nome del candidato che garantiva la condivisione piu’ ampia. Ma questa e’ una prorogatio, non c’erano altre vie d’uscita. Non e’ immaginabile che il mandato sia per altri 7 anni. Napolitano e’ una persona che stile e per qualita’ puo’ garantire la massima rappresentativita’. Ma abbiamo solo rinviato il problema di chi sara’ il futuro ‘vero’ Capo dello Stato”.

Pierluigi Bersani(Pd): “Un risultato davvero eccellente che parla da se’. Dobbiamo innanzitutto ringraziare il presidente Napolitano. Dobbiamo altresi’ riconoscere che l’elezione del Presidente della Repubblica non puo’ oscurare il problema politico emerso in questi giorni e le difficolta’ che si sono incontrate. L’elezione di Napolitano ci mette tutti di fronte alle nostre responsabilita’, alle quali dovremo rispondere sia con la forza delle nostre convinzioni, sia con la consapevolezza piena dell’urgenza dei problemi”.

Pino Pisicchio (Centro democratico): ”Eletto un galantuomo, un servitore della democrazia, della politica nobile e non della piazza virtuale. E’ la prova d’appello della politica: la legislatura puo’ finalmente cominciare”.

Laura Castelli (M5S): ”Quel che e’ accaduto oggi e’ indegno. Ascoltate la gente, ascoltatela”.

Romano Prodi: ”L’ho saputo in questo momento, gli faccio veramente i miei migliori auguri. Preoccupato lo sono da molto tempo ma non c’e’ nessuna delusione. C’e’ molta serenita’, si torna a casa…”

Piero Fassino (sindaco Torino): “Il larghissimo consenso parlamentare che ha rieletto Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica e’ la conferma di quanto il presidente sia figura di certezza democratica e di garanzia  istituzionale. Virtu’tanto piu’ preziose alla luce di queste travagliate settimane che hanno evidenziato le tante fragilita’ e criticita’ di cui soffre il sistema politico del nostro paese.

Conferenza episcopale italiana (Cei): ”Signor Presidente, Le esprimiamo di cuore le nostre felicitazioni nel momento in cui Lei, avendo dato la Sua esemplare disponibilita’ da molti richiesta, e’ stato confermato Capo dello Stato. Le siamo vicini con la nostra preghiera confermando il leale e generoso contributo della Chiesa che vive nell’amata Italia”.

Enrico Rossi (Presidente Regione Toscana, Pd):  “Dopo averglielo chiesto voto convinto Napolitano. Il paese per vivere deve passare da riforme profonde delle istituzioni altrimenti si rischia il collasso della democrazia. Preferisco che a guidare questo processo sia un uomo come Napolitano per la sua storia e per le
sue idee. Puo’ e deve essere il nostro De Gaulle”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sul suo profilo facebook. “E io – aggiunge Rossi – lo preferisco agli sbandamenti di chi urla al Parlamento di arrendersi perche’ circondato, di chi vuole annullare i partiti e i sindacati e vuole una democrazia diretta on line che si arroga il diritto di rappresentare tutti. Il passaggio ad una nuova Repubblica e’ drammatico – conclude – ma oggi sento che abbiamo fatto il passo giusto per iniziare.

Silvio Berlusconi (Pdl): “Oggi e’ una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano per lo spirito di servizio e per la generosita’ personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto”: cosi’
Silvio Berlusconi in una nota.

Antonio Ingroia (Azione civile): “Abbiamo riconsegnato il Paese a Berlusconi”

Leoluca Orlando (sindaco di Palermo): ”La rielezione del Presidente Napolitano alla massima carica dello Stato conferma, al di la’ della persona cui doverosamente rivolgiamo auguri di buon lavoro, la condizione di emergenza politica e democratica oltre
che economica del Paese e sancisce la morte del sistema tradizionale dei partiti in Italia. Non si puo’ affidare soltanto alla disperazione e alla protesta la rappresentanza politica del Paese. E’ necessario che si promuovano primarie aperte che scelgano non una carica ma una vera e propria Assemblea costituente di una coalizione alternativa all’Europa e all’Italia delle banche, delle caste, degli egoismi.


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