José Couso Permuy (Ferrol, 1965 – Bagdad, 2003) era un operatore e giornalista spagnolo morto durante l’invasione dell’Iraq del 2003. L’8 aprile di 10 anni fa fu ucciso dalle cannonate sparate da un carro armato statunitense contro l’Hotel Palestine, dove si trovava. I soldati, al comando del sergente Thomas Gibson, rispondevano legittimamente e secondo le regole d’ingaggio a fuoco nemico e alla supposta presenza di un “osservatore” nemico posto sulla linea di fuoco del Palestine.
Molti giornalisti che erano lì in quei giorni non si levano dalla testa il sospetto che quell’azione terribile non fu un tragico errore ma la conseguenza, imprevista e non ricercata, di un tentativo di intimidazione nei confronti della stampa internazionale da parte dall’esercito Usa. Da allora in Spagna ci sono state indagini e processi, penali e civili, finora senza risultati, e un’inchiesta è ancora in corso. Su Gibson pende ancora un mandato di cattura internazionale della giustizia spagnola.
Wikileaks, nel 2010, ha reso pubblici i cablogrammi tra Madrid, Bagdad e Washington, rivelando i tentativi politico-diplomatici di insabbiamento della vicenda.
Lo stesso anno la famiglia di Couso ha denunciato governo spagnolo e giudici, per cospirazione in concorso con funzionari di una potenza straniera al fine di boicottare indagini e procedimenti. La denuncia è stata archiviata.
A questo link di infolibre.es (http://www.infolibre.es/noticias/politica/2013/04/06/diez_anos_sin_couso_2048_1012.html#utm_source=facebook.com&utm_medium=smm&utm_campaign=noticias) trovate un bel ricordo di Couso e le iniziative di questi giorni, per commemorarlo e chiedere giustizia.