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“Un Posto al sole”, fiore all’occhiello del servizio pubblico

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La produzione di “Un posto al sole” e’ stata tra i primi soggetti collettivi che si sono mobilitati in segno di solidarieta’ per Citta’ della Scienza. Un bandone andato in onda mentre gli avvenimenti della soap si susseguivano faceva riflettere sull’accaduto. In quelle stesse ore anche Articolo21 lanciava un appello e partecipava alla mobilitazione. In passato don Tonino Palmese , sacerdote illuminato e impegnato nel sociale e con Libera sul fronte della lotta alla criminalita’ organizzata aveva, all’interno della produzione seriale di Raitre ambientata a Napoli, interpretato se stesso. Non solo dunque il mero racconto delle vicende degli abitanti di un palazzo intrecciate con quelle della citta’ e ingioiellate con panorami da cartolina, ma vera e propria educazione civica.Una proposta di fiction intelligente che stimola la riflessione, mentre consente la divagazione. La puntata di ieri, di fatto interamente dedicata alla giornata del 21 marzo e all’impegno delle organizzazioni contro la mafia, non e’dunque una sorpresa (positiva) che costituisce eccezione,ma solo il momento più’ significativo di una scelta artistico editoriale che esalta la parte migliore della societa’, quella che non si rassegna e non piega la schiena. Che una soap cosi’ popolare e seguita da diversi ceti sociali abbia preso questa strada e’ un segno di speranza per tutti e un fiore all’occhiello per il centro di produzione Rai di Napoli e per il servizio pubblico radiotelevisivo.


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