C’è l’articolo di una legge dello Stato, per la precisione il numero 10 del Testo Unico 5 febbraio 1948, n.26, articolo 8,divenuto successivamente nel D.P.R. numero 361 del 30 marzo 1957 che reca l’indicazione di approvazione del Testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei Deputati, che indica, con precisione, principi elementari in uno Stato di diritto:
1)”Coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società e imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni,oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse,alle quali la concessione o autorizzazione è sottoposta”
2) “I rappresentanti,amministratori e dirigenti di società e imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali, quando questi sussidi non siano concessi in forza di una legge generale dello Stato”.
Ebbene per questa legge del 1948, successivamente recepita senza obiezioni di chicchesia nel successivo Testo Unico numero 361 del 1957 attualmente in vigore e presente nel sito Leggi d’Italia, Silvio Berlusconi, leader della coalizione di centro-destra, sconfitto di misura ma sconfitto nelle ultime elezioni politiche del 24-25 febbraio,non è eleggibile in Parlamento e dovrebbe ritirarsi a vita privata o comunque dovrebbe uscire dalle aule parlamentari e dedicarsi ad amministrare le sue grandi proprietà televisive e immobiliari, piuttosto che partecipare ai lavori delle assemblee parlamentari e pensare addirittura a prender parte alle votazioni per l’elezione del successore di Giorgio Napolitano.
A me capita ancora, e di frequente, andare in Europa per impegni scientifici e per convegni di Storia e i miei interlocutori si stupiscono che il senatore Berlusconi (è questo il titolo che gli spetta dopo le ultime elezioni politiche) possa ancora prender parte ai dibattiti parlamentari come se nulla fosse e pensare addirittura di poter in un vicino futuro aspirare ad occupare lo scranno più alto della repubblica.