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Laura Boldrini, contro gli stereotipi dell’informazione

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L’ultima volta che ho incontrato Laura Boldrini aveva un braccio che le stringeva il collo e un fucile puntato alle tempie. La neo presidente della Camera presiedeva una conferenza stampa a Roma dell’Unhcr, l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, per presentare la campagna “Routine is fantastic”. All’improvviso un gruppo di militari armati e incappucciati irrompe nella sala dell’Auditorium. Puntano le armi alla testa dei giornalisti delle prime file. Afferrano per la gola Laura Boldrini e urlano frasi minacciose. Poi ci trascinano tutti nel retro della sala calpestando i documenti di identità e strattonando i presenti.

Ovviamente è una simulazione (anche se tutto sembrava molto reale). ”Abbiamo voluto riproporre quei momenti per far capire ai giornalisti in sala cosa significa essere rifugiato – ha spiegato Laura Boldrini quando siamo rientrati in sala – questa non è fiction, ma è una simulazione di ciò che queste persone hanno veramente subito: è una riproduzione fedele della realtà. Abbiamo visto cosa significa essere giornalisti in un paese in cui non c’è libertà di espressione’”.

Per la libertà di informazione Laura Boldrini ha avuto da sempre un’attenzione e una sensibilità spiccata. “I media italiani – affermava in una intervista non recentissima ma molto attuale – stanno riproducendo da anni lo stesso stereotipo sull’immigrazione, senza riflettere sul fatto che l’immigrazione è un fenomeno in costante e rapida evoluzione. Ma i media italiani non sono andati oltre l’antico cliché, non hanno aggiornato il loro modo di parlare di questo fenomeno, non lo hanno messo in discussione né in termini di linguaggio (che è sempre povero, riduttivo, sminuente) né in termini di contenuti. Si parla di immigrazione quasi esclusivamente in relazione ai fatti di cronaca nera, giudiziaria e di sbarchi. Su un campione di 6.580 servizi televisivi, presi in esame dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Roma, solo 26 hanno parlato di immigrazione senza collegarla al tema della sicurezza”.

Qualche settimana fa alla vigilia delle elezioni Laura Boldrini ha sottoscritto la dichiarazione di impegno comune di Articolo21 rivolta ai candidati alle elezioni contro ogni conflitto di interessi e per riportare l’Italia in Europa anche nel settore dei media. L’elezione a presidente della Camera di una donna che ha sempre avuto a cuore la Costituzione, i diritti umani e la libertà di espressione è un ottimo auspicio.

da Il Fatto Quotidiano


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