I giornalisti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana hanno salutato i parlamentari che da oggi hanno dato pieno corso alla XVII legislatura cercando elementi di conforto per una nuova interlocuzione politica e sociale e hanno rivolto un deferente quanto sentito augurio ai neo eletti presidenti del Senato e della Camera, Sen. Piero Grasso e On. Laura Boldrini.
L’omaggio alle due personalità chiamate a presiedere le Camere, che hanno sempre avuto a cuore l’articolo 21 della Costituzione, è diretto sia per le coerenti testimonianze professionali e sociali date in anni di lavoro indipendente e qualificato sui terreni della legalità e dei diritti umani, alla loro prima esperienza parlamentare, sono già un bagaglio prezioso evidenziato nei messaggi di insediamento alla presidenza delle Camere. Entrambi – il senatore Grasso e l’onorevole Boldrini – prima delle elezioni, avevano sottoscritto l’appello di Acquasparta di Articolo 21 per liberare l’informazione da pesi improprie e dalle anomalie della legislazione italiana rispetto ai canoni delle democrazie europee avanzate: conflitto di interessi, riforma delle leggi sulla diffamazione a mezzo stampa dando valore stringente alla rettifica, contrasto a qualsiasi ipotesi di legge bavaglio, Giurì per la lealtà dell’informazione, rilancio della missione autentica servizio pubblico radiotelevisivo fuori dalla sottomissione ai poteri e ai giochi della politica.
E come non dimenticare che, nella lotta alla mafia, l’allora dottor Grasso ha sempre riconosciuto il delicato lavoro della stampa libera e indipendente e ha fato sentire alta la sua voce e presente la sua azione per la tutela dei giornalisti minacciati? E come non essere fieri che un lavoro comune, tra gli altri della Federazione Nazionale della Stampa, e dell’Ordine dei Giornalisti, con l’allora commissario dell’Onu per i Rifugiati portò nel 2008 all’adozione della Carta di Roma, il protocollo deontologico per una corretta informazione corretta sui migranti e i richiedenti asilo? Con i nuovi Presidenti queste esperienze sono direttamente ore nel nel cuore vitale del Parlamento. Un augurio e un incoraggiamento per la delicata opera istituzionale di coesione e pulsione riformatrice che li attende.
Dal Parlamento i giornalisti italiani, come i cittadini tutti, si attendono aperture di confronto e di ascolto significative giustizia nell’auspicio che, in una congiuntura politica complessa mentre avanza una grave crisi economica e sociale, il lavoro delle istituzioni possa trovare le strade più proficue possibili per un’attività legislativa improntata alla giustizia sociale.
Nel solco dei principi della Carta Costituzionale, c’è bisogno di massima attenzione alla convivenza civile e di rispetto delle articolazioni espressione del pluralismo sociale che animano e organizzano il mondo del lavoro, la vita economica e culturale del Paese.
L’informazione e i giornalisti (nella condizione di lavoratori e di operatori professionali di un bene che ha valenza essenziale per la vita democratica) hanno di un Parlamento vitale e operoso, al quale è chiesto un indirizzo di Governo del Paese non meramente tecnocratico e dal quale, nello specifico, ci attendiamo urgenti riforme anche per un welfare attivo del lavoro in un settore che, nel suo tradizionale impianto industriale, è in grave crisi.
Questo è un passaggio che richiede saldezza delle istituzioni democratiche e rinnovamento.