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Un 16 marzo per la legalità

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Ora c’è una ragione in più per partecipare alla “Giornata della memoria e dell’impegno antimafia” che  il 21 marzo  Libera celebra , ogni anno, in una città diversa. Quest’anno, la giornata cade il 16 marzo e se anticipiamo la Primavera  non è solo per motivi di calendario.  Di ragioni per   manifestare il proprio impegno antimafia ce ne sono molte, in questo 2013:dopo la manifestazione dal sapore eversivo, e mai vista prima in una democrazia occidentale, dei parlamentari PdL di lunedì 11 marzo al Palazzo di Giustizia di Milano, si è aperta una ferita che può portare a conseguenze sinora inimmaginabili per la nostra storia democratica e costituzionale. Un precedente che va subito contrastato: non solo con le parole dei partiti democratici, delle istituzioni , a partire dal “vivo rammarico” per quella manifestazione del Presidente della Repubblica. Ma anche con una risposta civile e democratica da parte della società civile, consapevole che l’affermazione della legalità significa anche e soprattutto contrasto della illegalità diffusa e delle mafie. In questo contrasto i magistrati, i giudici, le forze di polizia devono essere supportati nel loro controllo di legalità. E non depotenziati o messi addirittura sul banco degli imputati, come è incredibilmente avvenuto  lunedì a Milano.

E se quella parte politica ha dimostrato così il proprio  senso delle istituzioni e della legalità, la manifestazione di Libera a Firenze, appare come la prima e più forte risposta della società civile “legale” che vuole contrastare tutte le illegalità. A partire dalla battaglia contro mafie e  corruzione,a sostegno della campagna “Riparte il futuro” ,una mobilitazione di impegno contro la corruzione che è appena incominciata. Perchè  è urgente chiedere  la modifica della legge Severino che, come dimostrato da recenti fatti di cronaca , ha prodotto effetti collaterali negativi appena  è stata applicata nella parte che riguarda la concussione, portando al proscioglimento di imputati  per accorciamento della prescrizione. Il nuovo Parlamento ha il dovere di intervenire subito per operare la correzione necessaria a cambiare la legge, reintroducendo il reato di falso in bilancio ed aumentando le pene per corruttori e concussori’. E perché, come ripetuto più volte da Don Ciotti in questi giorni,quando la politica è debole,le mafie si rafforzano. E dunque la giornata della Memoria e dell’Impegno antimafia  di quest’anno è anche un richiamo forte alla politica ed alle Istituzioni affinchè si arrivi ad un governo del Paese che  affronti i problemi degli italiani e  quindi,metta in campo una forte iniziativa contro le mafie e la corruzione.

Le Camere si riuniscono il 15 marzo: il 16 a Firenze ci saranno migliaia e migliaia di persone, per chiedere che ci sia Verità e Giustizia per le vittime di mafie varie (più della metà dei morti di mafia, camorra e ‘ndrangheta non hanno ancora ottenuto di sapere i nomi di esecutori o mandanti del loro omicidio): ma saranno in piazza quelle migliaia di persone,per chiedere che si intervenga subito con leggi appropriate per combattere la corruzione  ,l’arricchimento subdolo ed illecito ottenuto con la violenza e l’intimidazione; o anche solo con l’accordo per spolpare le casse dello Stato e delle aziende corrompendo i controllori dei conti. Nuove leggi e nuovi strumenti operativi per chi indaga, ripristino del controllo di legalità, in un Paese come l’Italia che scivola sempre più indietro nella classifica dei paesi alle prese con la corruzione.  La crisi economica colpisce le fasce più deboli : non possiamo permettere che continui ad esistere questa tassa iniqua di 1000 Euro circa a persona che paghiamo alla corruzione.

Ma c’è anche un altro e più urgente motivo che rende quest’anno la Primavera della memoria e dell’impegno una data importante: questo nostro paese ha pagato per vent’anni una tassa ancora più dirompente, quella dell’illegalità garantita da un attacco continuo al controllo di legalità della magistratura e dell’informazione libera e indipendente. Per anni siamo stati invasi da leggi ad personam di Berlusconi, invettive costanti contro presunte “toghe rosse” a comando (cioè solo quando giudicavano lo stesso Berlusconi), tentativi della macchina del fango di colpire magistrati e giornalisti quando questi toccano le cricche e le varie “P4” o uomini di potere. Ed ancora più recentemente, persino ad urne aperte, abbiamo dovuto sentire da Berlusconi parole gravissime contro i magistrati dei quali è stato detto che sono “peggio della mafia”. Sino alla convocazione di una manifestazione contro i magistrati per il 23 marzo, sciaguratamente anticipata dalla “marcia” al Palazzo di Giustizia di Milano di lunedì scorso.

Sono novità inquietanti, tra le tante di quest’ultima fase  politica e sociale dell’Italia. Vogliamo sperare che i leader di quel partito ci ripensino ( per la manifestazione del 23 marzo), anche dopo le posizioni espresse dal Presidente della Repubblica. Ma nel frattempo non si può che sottolineare la totale diversità tra la  giornata del 16 marzo di Libera contro le mafie ed a difesa della legalità,  da quella convocazione di manifestazione della Pdl contro i magistrati italiani o, dicono i dirigenti di quel partito,contro una parte dei giudici.

Diciamolo chiaramente: la giornata di Libera è agli antipodi da quella manifestazione contro i magistrati .

Noi chiediamo e chiederemo sempre che la magistratura e le forze di polizia applichino la legge e la Costituzione italiana, seguendo l’obbligatorietà dell’azione penale  verso chi delinque, a protezione ed affermazione dei principi della legalità e della convivenza civile, per affermare la solidarietà ed il principio della cooperazione e concorrenza di mercato  senza  turbative imposte dalla violenza mafiosa; l’affermazione della giustizia come baluardo per i più deboli e che colpisca l’arroganza speculativa , troppo spesso criminale, dei  clan mafiosi, abbiano essi colletti bianchi o grigi . E per fare questo, i giovani con le loro speranze,così come  i settori sociali più indifesi, devono poter contare su una informazione libera ed indipendente , su giornalisti che possano lavorare senza condizionamenti di poteri più o meno occulti , su una comunicazione pulita che abbia come obiettivo quello di liberare le coscienze e non richiudere i recinti, ad esempio, del Web e della rete. Ecco quindi i tanti motivi per essere a Firenze il 15 e 16 marzo prossimi: ecco  le ragioni in più per dire che la magistratura deve essere libera di indagare, libera di lavorare con l’obiettivo di dare giustizia e verità alle vittime di mafie ed illegalità. Per  una legge che sia davvero uguale per tutti.


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