Abbiamo perso. Questo é indiscutibile. Ma io voglio dire che sono profondamente grata ad Antonio Ingroia e a tutto il suo movimento. Perché mi hanno dato la possibilità di dare voce ai tanti cittadini di questa società che vengono definiti ultimi. Sono grata ad Antonio e al movimento perché ho potuto dare un senso politico più ampio a quello che fino ad oggi era stata una mia battaglia personale combattuta per Stefano, per Federico Aldrovandi, per Michele Ferruli e per Giuseppe Uva. É stato emozionante sentirsi parte di un mondo di persone che rivendicano il diritto da questo Stato di essere rispettate come tali.
Sono grata ad Antonio e al suo movimento perché in questa campagna elettorale, più di ogni altra precedente, si é parlato di tortura, di carcere e di diritti civili.
Oggi tutti i candidati della società civile si sono stretti intorno ad Antonio, dalle 11 alle 16.
Tantissimi, alcuni dei quali neppure conoscevo, viste le modalità rocambolesche con le quali il movimento si é costituito ed é entrato nella competizione elettorale. Eravamo in tantissimi e soltanto noi, non c’era nessun altro. Posso dire che auspico che Rivoluzione civile prosegua il suo cammino, perché vi assicuro che l’atmosfera e il pathos che si respiravano in questa
assemblea erano veramente fantastici.
La sconfitta non ci ha tolto entusiasmo, ma anzi ci da nuovi stimoli per andare avanti e per farci conoscere meglio. In fin dei conti ci siamo costituiti solo un mese prima dell’inizio della campagna elettorale. Nessun processo, nessuna recriminazione, nessun calcolo politico o presunto
tale, ma tanta voglia di portare avanti i valori che appartengono a ciascuno di noi e che sono frutto ed espressione delle proprie rispettive esperienze di vita vera vissuta nella società del nostro paese.