“Fui il primo 20 anni fa a dire che un privato era troppo poco. Non ho nessun problema. Solo che adesso la parola ‘parziale’ ha preso molti altri significati rispetto agli anni ’90. Siamo in un universo tecnologico completamente diverso”. Questo il commento di Pier Luigi Bersani al Forum dell’Ansa rispetto alla proposta avanzata da Beppe Grillo di privatizzare due canali RAI.
‘Bisogna rifare la legge Gasparri – ha sostenuto ancora Bersani – e bisogna che in un quadro plurale, concorrenziale, che tenga conto delle diverse modalita’ di accesso alla comunicazione, ciascuna impresa si faccia un suo piano industriale. Si parla sempre di canali, ma non e’ solo un questione di canali, ma ad esempio di capacita’ trasmissiva, di funzione strettamente di comunicazione. Ci vuole qualcuno che proponga un piano industriale che di solito e’ fatto di nuove missioni, di qualche dismissione, di un riorientamento dell’azienda”.
“Per fare questo ci vuole una governance che sia in grado di proporre, non puo’ essere un ministro a fare il piano industriale – ha aggiunto – bisogna fare una riforma della governance che pur con un azionista pubblico, pur con un Parlamento che dica cosa sia servizio pubblico di larga massima, con un’ authority che controlla, tuttavia ci sia un amministratore delegato che abbia poteri sufficienti per presentare un piano industriale senza fare il giro delle sette chiese, perche’ non ne usciamo piu’ e distruggiamo un’azienda’.
Immediata la reazione dell’Usigrai che attraverso una nota chiede spiegazioni: “Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, chiarisca la posizione espressa al forum dell’Ansa. Il programma di governo del Partito Democratico prevede la privatizzazione, anche solo parziale, della RAI?”
Vittorio Di Trapani rincara la dose punzecchiando gli alleati Pd: “ a questo punto – aggiunge Di Trapani -, vorremo sapere cosa che ne pensano anche gli alleati che sostengono Bersani alla presidenza del Consiglio, a partire dal leader di Sel, Nichi Vendola.”