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Monti non ha studiato a Padova

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E’ stato davvero un peccato che quando Mario Monti ha deciso l’ Università presso cui voleva studiare abbia scelto la Bocconi. Forse, se avesse scelto l’ Università di Padova e avesse studiato la psicologia che in quegli anni veniva insegnata, oggi capirebbe di più di economia. In quegli anni l’Istituto di Psicologia era diretto da uno studioso di valore internazionale, il Prof. Fabio Metelli,  che diede vita a una scuola nota per il rigore scientifico, per l’ accuratezza in cui le tesi elaborate venivano valiate da un metodo sperimentale. Non affermazioni apodittiche ma verifiche scientifiche, sottoposte al controllo dei fatti.

Quando veniva formulata una tesi si passava a creare una situazione sperimentale che ne permettesse di verificare la validità. Si creava una situazione data, si introducevano delle variabili che permettevano di verificare se quanto affermato era credibile. Il coraggio di sottoporsi al giudizio di un metodo scientifico. Se no a che serviva essere professore, insegnare e fare ricerca nell’ Università. Molta importanza veniva anche data al dato statistico: in che misura il mio intervento cambia il comportamento di una persona, di un gruppo sociale, della percezione che ha della realtà? In che misura l’ introduzione di una variabile introduce una variazione nella vita sociale di un gruppo, grande o piccolo che sia. Una lezione sul metodo, su come ciò che viene affermato si rapporta alla realtà dei fatti.

Mario Monti sarà stato uno studente brillante ma, per quello che possiamo verificare oggi, gli manca questo aspetto della ricerca scientifica. Ci ha offerto molte tesi, purtroppo sfortuna vuole che i dati della realtà non abbiano confermato la gran parte di quelle affermazioni. Da quando è al Governo non un indice economico è migliorato. Ha fatto la riforma del diritto del lavoro, la disoccupazione è aumentata. Ha fatto lievitare le tasse ma  non è diminuito il deficit pubblico. Ha bloccato il recupero dell’ inflazione sulle pensioni che con gli stipendi del pubblico impiego nei primi anni della crisi hanno tenuto in piedi un minimo di consumi e di lavoro per molte piccole imprese e con questo ha dato la sua parte di contributo al crollo dei consumi.

Non si capisce quale sia stata la politica industriale del suo governo. Siamo un paese povero che quando compra televisori, telefonini, tablet, automobili, persino buona parte dello zucchero esporta i suoi capitali all’ estero. Un paese che anche nelle minime cose ha perso capacità produttiva, che ha perso la capacità di distribuire i propri prodotti. Alcune delle maggiori società della grande distribuzione sono di proprietà straniere. L’ italiano quando compra senza saperlo e senza volerlo, esporta capitali all’ estero. Questo risale ad errori che hanno alle spalle molti anni, ma lui cosa ha fatto per cominciare ad invertire la rotta?

Dicono: ha una grande credibilità internazionale. Se è così non si capisce perché non abbia chiesto all’ Europa notizie su quel piccolo paese che è il Lussemburgo dove molti dei capitali italiani si trasferiscono per pagare meno tasse, quando non passino di lì per andare nei paesi dove le tasse non si pagano proprio e sempre che quelle società di comodo non vengano utilizzate per riciclare capitali di dubbia provenienza che vengono dal nostro paese.

Si è profuso in dichiarazioni contro l’ evasione fiscale, dichiarazioni benedette da ognuno di noi, ma non ha fatto nulla per riformare il diritto societario perché è lì gran parte del problema. E’ lì che del danaro si perdono le tracce e diventa impervia la lotta all’ evasione fiscale. E’ il passaggio da una società all’ altra, con metodi conosciuti e studiati ad hoc, che il denaro in poco tempo perde ogni forma di tracciabilità. Il problema non è quello di moltiplicare le carte di credito, questo non risolve il problema nelle sue dimensioni più importanti, serve solo a beneficiare le banche che dal moltiplicarsi del danaro elettronico hanno tutto da guadagnare.

Da quando Mario Monti è al governo in Italia la povertà è aumentata in modo rilevante, significativamente grave. Tornando alla psicologia. Jean Piaget, che rappresenta una pietra miliare nello sviluppo di questa  disciplina, elaborò le sue teorie sullo sviluppo cognitivo, osservando il comportamento, le modificazioni del comportamento dei propri figli. L’ impressione che si ha è che Monti non abbia osservato molto la società che ha governato. Più che gli uomini ha osservato i libri delle sue stanze. I risultati sono quelli che le statistiche, mese dopo mese, ci mettono sotto gli occhi: impietosamente e drammaticamente.


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