di Unione degli Universitari
Già dal 2008 gli studenti italiani hanno dato vita ad una mobilitazione
larga e consapevole, che partiva proprio dalla piena comprensione di quanto
stava accadendo: un grave e pesante attacco alla scuola, all’università e
alla ricerca pubblica. Mentre i Ministri dei Governi che si sono succeduti
in questi anni ci dicevano che eravamo facinorosi, che non avevamo capito
la bontà delle cosiddette “riforme”, noi avevamo pienamente capito e
abbiamo continuato a denunciare la gravità dei tagli e dell’attacco in
corso.
Oggi, dopo cinque anni in cui gli studenti sono stati isolati e accusati di
inutile allarmismo, tutto il mondo accademico sta cominciando a capire la
gravità della situazione in cui è stata portata l’Istruzione italiana,
partendo dall’improvviso dietrofront dei Rettori. Se proprio la CRUI e i
Rettori avessero mostrato la loro consapevolezza già dal 2008, certamente
non saremmo arrivati alla situazione in cui oggi siamo. Mentre il Governo
tagliava le risorse alle università, gli atenei si rifacevano in gran parte
sugli studenti aumentando drasticamente la tassazione studentesca.
Come studenti, con la credibilità di chi ha difeso la scuola e l’università
pubbliche sempre, senza intermittenze, riteniamo che si debba mettere in
campo una serie di interventi straordinari per affrontare l’emergenza
nazionale con cui ci confrontiamo quotidianamente.
1. Istruzione per tutti
La maggioranza assoluta dei corsi di laurea è arrivata per la prima volta
ad essere a numero chiuso o programmato. Ogni anno viene negata a migliaia
di studenti la possibilità di iscriversi solo perché i Governi continuano a
giustificare un investimento nell’università gravemente insufficiente. E’
necessario superare l’attuale sistema abolendo il numero chiuso.
La tassazione universitaria negli ultimi dieci anni è aumentata del 75% ed
è sempre più un elemento di discriminazione economica per gli studenti. E’
necessario attuare subito una riforma che inserisca un sistema di
tassazione progressiva unica nazionale che tenda sempre più verso gli altri
Paesi Europei in cui, in molti casi, non sono previste tasse o sono pari a
1/6 delle nostre.
La dispersione scolastica continua a spingere verso l’emarginazione troppi
giovani. In Italia il tasso di abbandono scolastico resta oltre il 18%. E’
necessario portare subito l’obbligo scolastico a 18 anni.
2. Diritto allo studio
In Italia ancora oggi viviamo con la vergogna di avere migliaia di studenti
a cui viene riconosciuto il diritto ad avere una borsa, in base a requisiti
economici e di merito, ma le borse non vengono erogate per mancanza di
fondi. E’ necessario garantire la copertura di tutte le borse di studio,
prevedendo un aumento del numero e dell’importo delle borse di studio verso
gli standard europei.
3. Investimento pubblico
I tagli degli ultimi anni si sono abbattuti su un finanziamento già
insufficiente. E’ necessario portare il finanziamento del sistema
universitario ai livelli europei, abolire il blocco del turn over del
personale. I tagli di questi anni hanno colpito duramente anche il mondo
della ricerca universitaria e in particolare i corsi di dottorato. E’
necessario rifinanziare le borse di dottorato di ricerca e abolire i
dottorati senza borsa.
4. Basta baronie
Troppo spesso all’interno delle università assistiamo ad una
discriminazione fondata solo sulla fascia di docenza dei professori. Una
struttura accademia realmente democratica non può che essere fondata sul
ruolo unico della docenza universitaria, aprendo le porte della piena
rappresentanza anche ai professori associati e ai ricercatori, che in
particolare spesso sostengono elevati carichi di lavoro senza avere alcun
riconoscimento. E’ inoltre necessario andare anche a scardinare gli attuali
sistemi di accesso alle specialità mediche, una delle più forti attuazioni
del potere dei baroni universitari, attivando invece un concorso nazionale
per l’accesso alle specialità di medicina.
5. Accesso alla Cultura per tutti
E’ necessario garantire un pieno accesso alla Cultura, in tutte le sue
forme, attivando quindi convenzioni e accordi per rendere gratuito a tutti
gli studenti l’accesso a musei, mostre, teatri, spettacoli cinematografici,
musicali e tutte le altre forme di cultura. E’ inoltre necessario
estendere la copertura della banda larga in tutto il territorio nazionale,
rendendone gratuita la fruizione.
6. Mobilità garantita
I mezzi di trasporto non possono e non devono andare a costituire una
ulteriore spesa per gli studenti. E’ necessario prevedere la gratuità dei
trasporti per gli spostamenti da e per la sede universitaria in cui studia
e per gli spostamenti collegati alla vita universitaria.
E’ inoltre necessario proseguire nel potenziamento dei programmi di
mobilità internazionale, come l’Erasmus, garantendo sempre più la
partecipazione a questi programmi anche degli studenti in condizioni
economiche familiari più svantaggiate.
7. Piena cittadinanza
Gli studenti sono spesso visti come un corpo estraneo alla città in cui
vivono, nonostante siano cittadini a tutti gli effetti e garantiscano non
solo una rilevante fonte di reddito, ma anche una presenza attiva e
qualificante dal punto di vista sociale e culturale. E’ necessario
riconoscere la piena cittadinanza degli studenti garantendo il voto
amministrativo agli studenti fuori sede. E’ inoltre necessario attivare
degli interventi straordinari per favorire la diffusione di affitti
agevolati agli studenti, cancellando gli affitti in nero e impedendo la
locazione di case o scantinati degradati.
8. Stop a generazione precaria
La nostra generazione vede sempre più l’ingresso nel mondo del lavoro come
un problema più che un’opportunità. Spesso lo sfruttamento e la precarietà
iniziano già nel percorso formativo di un giovane. Ecco perché è
assolutamente necessario riconoscere a livello nazionale la figura dello
studente lavoratore.